«Silenzio!», poi le scuse Cholito: gol e polemiche
Soltanto lui sa quanto sia stato difficile non segnare per dieci partite consecutive. La frustrazione e la rabbia le ha sfogate col dito davanti alla bocca dopo aver segnato all’Empoli. Un gesto polemico, ricolto alla Curva Fiesole, che gli è costato anche qualche fischio da parte dei tifosi. Anche per questo, a fine partita, è stato l’argentino a voler prendere la parola per spiegare le sue ragioni. «Non ero arrabbiato coi tifosi — ha esordito —, ma con me stesso. Sapevo di aver avuto un periodo difficile, la mia ragazza e la famiglia mi hanno sostenuto e dato la spinta per superare questo momento».
Difficoltà di varia natura, dentro e fuori dal campo. «Da due mesi non facevo gol, poi ho subito un furto e altre cose personali. Ero soltanto innervosito. Chiedo scusa ai tifosi, non c’entravano nulla loro. Anzi: quando loro sono con noi cambia tutto, si è visto durante la partita. Quel gesto era solo per scaricare la rabbia che ho, è stato un periodo difficile anche se non tutti lo sanno. Ora devo solo stare tranquillo». Subito dopo il gol Biraghi, autore dell’assist vincente, e Chiesa lo hanno immediatamente abbracciato per placare la sua rabbia. Poi ci ha pensato Pezzella, da capitano, a prenderlo sotto il suo braccio e a sussurrargli parole di incoraggiamento e di conforto. Cosa che ha fatto anche pubblicamente: «È un giocatore importante per noi, vediamo sempre come lavora durante la settimana e il fatto che torni su questa strada ci dà fiducia. A lui e a tutti noi».
Anche Stefano Pioli ha voluto dire la sua sull’episodio e sul momento dell’argentino. «Giovanni ha sempre fatto gol e li farà sempre, però preferisco altre esultanze». Parole di rimprovero per quel gesto al pubblico. Segnare è importante per l’autostima e la fiducia, ma anche per ritrovare consapevolezza nelle qualità che ha sempre mostrato» ha concluso l’allenatore.
Questa volta sembra davvero che Simeone si sia sbloccato. Il gol all’Empoli è il secondo in una settimana dopo quel lungo periodo di astinenza. Entrambe le reti sono state decisive ai fini del risultato e realizzate da distanza ravvicinata, da attaccante vero. Lui però ha voluto pensare anche alla squadra. «Meno male siamo tornati a vincere, siamo tornati ad essere ciò che è la Fiorentina. Siamo a 4 punti dalla zona Champions. Si perde e si vince, siamo tutti sullo stesso livello con le altre squadre. Adesso dobbiamo ripartire da qui e dobbiamo continuare così».
Parole che raccontano ambizione e desiderio di togliersi grandi soddisfazioni. Il Cholito però, ancora una volta, non ha trovato la giusta intesa con Chiesa. Com’era già avvenuto in numerose circostanze, l’intesa non è sembrata delle migliori. Da un anno e mezzo i due figli d’arte giocano insieme ma non sempre si trovano. E infatti, in più di una circostanza, si sono rimproverati a vicenda per la scarsa precisione nei passaggi o nelle conclusioni a rete. Le attenzioni di Simeone sono tutte già rivolte alla prossima sfida contro il Milan. Nel mezzo una settimana per lavorare sul feeling con Chiesa che ancora non arriva.
Il rimprovero di Pioli
«Giovanni ha sempre fatto gol e sempre li farà, ma preferisco altre esultanze». Lui: «Ce l’avevo con me stesso. Ho scaricato la mia rabbia»