La fabbrica dei falsi, con 320 metri di tessuto Versace
Cinquanta metri di nastro con la griffe della maison Gucci, 320 metri di tessuto marchiato Versace, macchinari, computer e più di duemila tra accessori e abiti contraffatti di vari marchi internazionali della moda tra cui Vogue e Guess. Sono le prove sequestrate ieri dalla Guardia di Finanza in quello che appariva come un semplice magazzino, ma è risultato un vero e proprio centro di produzione e stoccaggio di merce contraffatta. Sono i militari intervenuti ieri nel cuore del Macrolotto — la Chinatown industriale a sud di Prato, non lontano dalla fabbrica di via Toscana dove nel 2013 morirono sette operai in un incendio — a spiegare che l’intervento è stato fondamentale per la tempistica, perché ha permesso di portare gli investigatori sino alla fonte di produzione di alcuni tra i capi contraffatti. Abiti e oggetti che spesso risultano indistinguibili dagli originali. Il titolare della ditta, cinese di poco più di trent’anni, è stato denunciato. La Procura di Prato, coordinata dal procuratore Giuseppe Nicolosi, ha aperto un fascicolo sul suo conto per contraffazione. L’operazione è scattata a partire dal controllo di un trasportatore cinese. L’uomo che conduceva il mezzo è stato interrogato nel corso del controllo dagli uomini del tenente colonnello Fausto della Torca, ma «non è stato in grado di esibire alcuna documentazione fiscale attestante la legittimità del trasporto». Di qui la ricostruzione della filiera del falso, la ricerca e l’individuazione della fabbrica di produzione degli abiti contraffatti.