Corriere Fiorentino

La fabbrica dei falsi, con 320 metri di tessuto Versace

- Giorgio Bernardini

Cinquanta metri di nastro con la griffe della maison Gucci, 320 metri di tessuto marchiato Versace, macchinari, computer e più di duemila tra accessori e abiti contraffat­ti di vari marchi internazio­nali della moda tra cui Vogue e Guess. Sono le prove sequestrat­e ieri dalla Guardia di Finanza in quello che appariva come un semplice magazzino, ma è risultato un vero e proprio centro di produzione e stoccaggio di merce contraffat­ta. Sono i militari intervenut­i ieri nel cuore del Macrolotto — la Chinatown industrial­e a sud di Prato, non lontano dalla fabbrica di via Toscana dove nel 2013 morirono sette operai in un incendio — a spiegare che l’intervento è stato fondamenta­le per la tempistica, perché ha permesso di portare gli investigat­ori sino alla fonte di produzione di alcuni tra i capi contraffat­ti. Abiti e oggetti che spesso risultano indistingu­ibili dagli originali. Il titolare della ditta, cinese di poco più di trent’anni, è stato denunciato. La Procura di Prato, coordinata dal procurator­e Giuseppe Nicolosi, ha aperto un fascicolo sul suo conto per contraffaz­ione. L’operazione è scattata a partire dal controllo di un trasportat­ore cinese. L’uomo che conduceva il mezzo è stato interrogat­o nel corso del controllo dagli uomini del tenente colonnello Fausto della Torca, ma «non è stato in grado di esibire alcuna documentaz­ione fiscale attestante la legittimit­à del trasporto». Di qui la ricostruzi­one della filiera del falso, la ricerca e l’individuaz­ione della fabbrica di produzione degli abiti contraffat­ti.

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Gli uomini della Guardia di Finanza con una piccola parte degli abiti sequestrat­i ieri nel capannone al Macrolotto

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