«Tramvie, perché vado avanti»
I due impegni di Nardella: tempi record per la linea di Bagno a Ripoli e pali al minimo
La 2 al via con Toninelli, ma senza l’ambasciatore E Rossi scrive a Parigi
La linea 2 della tramvia parte senza l’ambasciatore francese Christian Masset, invitato al taglio del nastro di lunedì poiché l’azienda che gestisce Sirio è francese. Per effetto della crisi diplomatica tra Italia e Francia non ci sarà. All’inaugurazione ci sarà invece il ministro Danilo Toninelli, che prenderà il tram dall’aeroporto di Peretola, luogo dello scontro tra lui e i favorevoli alla nuova pista, Nardella in testa.
La crisi politica, diventata diplomatica, tra Italia e Francia ha una ricaduta anche a Firenze. Lunedì, alla presentazione della linea T2 dall’aeroporto alla stazione, con la presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, non ci sarà l’Ambasciatore francese in Italia Christian Masset. E, nonostante fosse prevista la sua presenza, non ci sarà neanche la Console di Firenze Manon Hansemann. Insomma, nessuna rappresentanza diplomatica del Paese da dove è arrivato il colosso Ratp, che gestisce il sistema tramviario fiorentino. Non è l’unica novità. Solo ieri a tarda serata, è arrivata invece la conferma: il ministro dei Trasporti e Infrastrutture Danilo Toninelli, invitato dal sindaco Dario Nardella, ha annunciato la sua presenza. E arriverà proprio presso l’aeroporto di Firenze, tema di scontro tra i due (e con tutti i favorevoli alla nuova pista in città) dopo che l’esponente M5S ha annunciato di voler tagliare i fondi al progetto di Toscana Aeroporti.
La notizia invece dell’assenza dell’ambasciatore Masset non ha conferme ufficiali: ma chi ha visto l’elenco dei presenti, sa che è stato depennato da quando è stato richiamato in Francia dal suo governo, per lo scontro nato dall’appoggio di Luigi Di Maio e del M5S ai «gilet gialli» francesi. E dato che lo scontro diplomatico non pare fermarsi, c’è chi cerca di usare la «diplomazia decentrata».
È quello che ha fatto il governatore Enrico Rossi: ha preso carta e penna e scritto allo stesso Masset ed alla Console francese in a Firenze, Manon Hansemann, per rassicurare sui rapporti: almeno con la Toscana che, ricorda lo stesso Rossi «è il principale partner commerciale della nostra Regione, con un scambio, tra importazioni ed esportazioni, che sfiora i 5 miliardi di euro».
Rossi si augura che «il rapporto tra i nostri due Paesi possa tornare quanto prima alla normalità, ristabilendo quel clima di fiducia che da decenni contraddistingue la nostra amicizia». Ed è sicuro anche che «solo un rinnovato impulso al processo di unificazione europea possa dare un contributo fondamentale al superamento di questa difficile fase che attraversa tutta l’Unione». Insomma, secondo il presidente regionale non sarà una lite pre-elettorale a mettere in dubbio «la solidità delle relazioni tra Francia e Toscana e che ad unirle non è solo una lunga storia comune». Ci sono anche le relazioni economiche. Come quelle che portano a 3,1 milioni di euro l’export dalla Toscana alla Francia, o che hanno portato una delle principali aziende di trasporto pubblico francese a lavorare in Toscana, per la tramvia (e, forse, a seconda di come si concluderà la vicenda della gara, anche sul trasporto pubblico su gomma di tutta la regione). Niente francesi, il governo gialloverde invece c’è: con il ministro Danilo Toninelli, a cui ieri Nardella ha risposto polemico sulla proposta dell’esponente M5S di ingresso dello Stato nella società Toscana Aeroporti: «Mi pare un po’ improvvisata». Ne parleranno forse de visu lunedì mattina, durante la visita (chiusa alla stampa) dello scalo del Vespucci.
❞ Mi auguro che i rapporti tra i nostri Paesi tornino quanto prima alla normalità