L’AMMIREVOLE SOFFERENZA DI PEZZELLA & C.
Un pareggio da combattimento con la Fiorentina virtualmente in dieci giocatori (Pezzella, il capitano zoppicante, non ha abbandonato la nave), che comunque è riuscita a fermare il Napoli con il carattere e con le parate di Lafont.
È servita una prestazione oltre l’ordinario per conquistare il pareggio contro il Napoli. Il finale con Pezzella acciaccato, le grandi parate di Lafont e una gara interpretata bene: Pioli può essere soddisfatto. «Mi è piaciuto l’atteggiamento, la voglia di non arrendersi mai e di stringere i denti quando abbiamo avuto difficoltà. Il mio è un gruppo che non si arrende, vuol dire che è forte. Abbiamo fatto una prestazione positiva contro una grande squadra. Non ci dimentichiamo che siamo giovani», ha sottolineato l’allenatore a fine partita.
È soprattutto a livello mentale che la Fiorentina ha trovato più convinzione. «Dalla ripresa del campionato abbiamo giocato ogni gara come se fosse ultima, dobbiamo continuare così. La squadra sta trovando prestazioni e continuità, capita di affrontare avversari più forti di noi ma se giochiamo così possiamo fare bene». L’esempio più fulgido di questa nuova mentalità è Pezzella: «German è l’erede naturale di Davide, per determinazione e attaccamento. L’anno scorso avevo tre giocatori a cui affidarmi, loro due e Badelj. È rimasto solo lui, pensavo che questa situazione potesse diventare difficile ma la sta gestendo alla grande. È una persona con valori morali importanti e indispensabile in campo, spero recuperi presto».
Ma c’è un altro singolo che, con la sua prestazione, ha inciso sulla partita in maniera positiva. Lafont, a fine gara, ha strappato applausi da tutto lo stadio. «Le critiche fanno parte del gioco, ci sono per tutti. Ho sempre creduto nelle qualità di Alban, non va dimenticato che ha venti anni ed è alla prima stagione in Italia. Sono contento per lui, adesso sta venendo fuori la personalità. Ho fatto il difensore, ho giocato con portieri che mi davano sicurezza e altri non li sentivo nemmeno. Guardando lui son tranquillo, fa un ruolo maledetto in cui quando sbagli prendi gol».
La Fiorentina aveva preparato bene la gara, cercando di limitare le fonti di gioco avversarie. E, per com’è andata, Pioli è contento. «Ho messo due punti per non fare uscire troppo Koulibaly e Maksimovic, abbiamo costretto spesso Meret al lancio lungo. Certo, ci sta di perdere duelli quando giochi contro un avversario forte ma è andata bene». Anzi, c’è anche spazio per il rammarico di non aver provato a vincere la partita. «Nel primo tempo abbiamo gestito poco la palla, potevamo fare meglio in alcune situazioni. Anche quando siamo sotto pressione dobbiamo giocare di più in avanti e non indietro. Nel secondo tempo siamo andati meglio, per poco non siamo riusciti a trovare la giocata vincente». L’Europa League è sempre lì, la classifica è corta. «È un campionato difficile, arrivare fra il sesto e il decimo sarà questione di poco: dobbiamo pedalare», ha concluso Pioli.