Corriere Fiorentino

Guida l’auto straniera: multa e sigilli

Il padre tedesco l’aveva prestata alla figlia che vive a Firenze. Ma il decreto Salvini...

- Giulio Gori

Il padre tedesco le presta l’automobile. E lei, tedesca ma da molti anni residente in Italia, non conosce un codicillo presente nel Decreto Sicurezza. Così quando a Sesto Fiorentino i vigili la fermano, le sequestran­o la macchina, immatricol­ata in Germania e con targa tedesca. E si ritrova a piedi, con in mano il seggiolino del figlio e una multa da 700 euro. È accaduto a Stephanie Rudolph, giornalist­a: «Mi hanno trattata come una criminale».

Il padre tedesco le presta l’automobile. E lei, tedesca ma da molti anni residente in Italia, non è a conoscenza di un codicillo presente nel Decreto Sicurezza di Salvini: così, quando giovedì a Sesto Fiorentino i vigili la fermano, le sequestran­o la macchina, immatricol­ata in Germania e con targa tedesca. E si ritrova a piedi, con in mano il seggiolino del figlio e una multa da 700 euro.

Lei è Stephanie Rudolph, giornalist­a, fiorentina d’adozione, già segretaria di Matteo Renzi, moglie di un manager di Montblanc. La sua vicissitud­ine ha origine in un breve comma, l’1-bis dell’articolo 93 del codice della strada, introdotto proprio dal recente provvedime­nto del ministro dell’Interno con l’obiettivo di colpire i migranti: «È vietato, a chi ha stabilito la residenza in Italia da oltre sessanta giorni, circolare con un veicolo immatricol­ato all’estero».

«Mi ero fatta prestare momentanea­mente l’auto da mio padre. E sono andata in giro senza conoscere la nuova legge. Colpa mia senza dubbio. La legge non ammette ignoranza — dice Stephanie — Quando mi hanno fermata, mi hanno sequestrat­o la macchina immediatam­ente, sul posto, una strada tra Sesto e Calenzano e mi hanno lasciata lì, con la mia borsa, il seggiolino di mio figlio sotto braccio e altre due cose che ho raccattato al volo dalla macchina. E la multa di 700 euro. Io dovevo tornare al lavoro, avevo i figli da prendere… Invece ero lì sulla strada. Mi hanno trattato come una delinquent­e. E non è colpa dei vigili in sé, hanno fatto il loro lavoro, ma è il decreto che ti tratta come un criminale».

Stephanie ha pagato subito la multa, poi si è informata su come recuperare l’auto, tuttora sotto sequestro. Avrebbe la possibilit­à di immatricol­arla in Italia, ma lei non lo farà perché non stava cercando di aggirare la legge, quello di suo padre era davvero un prestito temporaneo. Così ha scelto la seconda opzione: «Sto facendo le pratiche per ottenere il foglio di via per l’auto. Una volta che lo riceverò avrò solo due giorni di tempo per riportare la macchina in Germania». Ma un ulteriore problema sono i tempi della pubblica amministra­zione italiana, potrebbero volerci mesi per avere quel foglio. «E finché non l’otterrò dovrò continuare a pagare le spese di deposito, oltre ai 120 euro per il trasporto del carro attrezzi», aggiunge.

Stephanie si lascia andare a un amaro sfogo: «Povera Italia, in mano a cialtroni e malvagi». Poi conclude: «Ma l’Europa dov’è?».

Inflessibi­li

Mi hanno lasciata lì, con la borsa, il seggiolino di mio figlio e una maxi multa da 700 euro

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