Il catalogo della truffa alle assicurazioni «Una risonanza falsa? Sono 3 mila euro»
Massa, dalle carte dell’inchiesta con 130 indagati spuntano gli accordi con i medici dell’Asl
Il tariffario dei radiologi: 3 mila euro per una risonanza falsa. E quando pensano di essere intercettati, un avvocato risponde: «Non siamo mica camorristi fanti?». Tra la documentazione raccolta dalla Procura di Massa su centinaia di falsi incidenti stradali che venivano inscenati con feriti, testimoni, vigili urbani, medici e avvocati compiacenti per truffare le agenzie assicuratrici, spunta anche il «tariffario» dei radiologi finiti nell’inchiesta, che si facevano pagare, secondo la Procura, per effettuare finte visite, e certificare finte fratture.
Tredici persone sono finite agli arresti domiciliari e quattro sono ancora in carcere, con l’accusa di truffa e associazione a delinquere. Tra queste c’è il noto medico della Asl di Massa Carrara, in servizio nel reparto di Radiologia dell’ospedale, Lino Stefano Palla. La Procura, nel 2017, sequestra dei fascicoli riguardanti alcuni esami effettuati su persone ferite a seguito di incidenti stradali. Sulle copertine sono state trovate iscrizioni di cifre in denaro vergate a mano, riconducibili, secondo l’accusa, ad esborsi di denaro sostenuti per i pagamenti dei medici. Per quanto riguarda gli esami eseguiti dal dottor Palla, su carta intestata Asl, sono stati trovati i seguenti appunti: «Nella pratica di […], sequestrata all’avv. Cirillo Jonatha, è stata riscontrata la presenza della cifra manoscritta “200 ECO”».
Da ciò la Procura deduce che Palla, per aver firmato ed aver apposto il timbro delle Asl, su un referto di esame ecografico, risultato poi materialmente e ideologicamente falso, percepì la somma di 200 euro. In un’altra pratica, sempre a firma del dottor Palla, è stata riscontrata la presenza della cifra manoscritta: «RM 3000» (risonanza magnetica 3 mila euro, ndr). E ancora: «4 TC 800 (FEDE) DEL 24/01/017», sono le tac al ginocchio sinistro, al piede, alla caviglia e al polso, richieste da Federico Radicchi (considerato l’ideatore dell’associazione a delinquere, agli arresti dal 28 gennaio), refertate dal dottor Palla, per le quali la Procura crede si sia fatto pagare 800 euro. Agli arresti domiciliari c’è anche il dottor Cesare Tonini, utilizzato dall’associazione per redigere falsi certificati medici di prosecuzione malattia o chiusura malattia, per i quali chiedeva 50 euro ciascuno; per le richieste di accertamenti diagnostici strumentali 30 euro, mentre per la redazione di perizie medico legali di parte 220 euro. Anche in questo caso le cifre risultano scritte a mano sulle copertine delle pratiche sequestrate.
Nel corso delle indagini il dottor Palla viene denunciato dal primario di radiologia, Tito Torri, che sospetta qualcosa di strano a causa di continui pazienti che «scavalcano» le prenotazioni del Cup. Palla inizia a temere di avere il telefono sotto controllo e pensa a cimici all’interno dell’ospedale. In una intercettazione tra Radicchi e Cirillo, il primo spiega: «Era preoccupato per quello, infatti a parlare è voluto andar fuori…mi fa, ma allora se c’è questa denuncia qui non è che magari c’ho il telefono sotto controllo? (incomp.) perché magari hanno messo le cimici». Cirillo: «No non credo, cioè…non siamo mica camorristi fanti (ragazzi, ndr)». Con Palla quasi fuori gioco Radicchi e Cirillo iniziano la ricerca di nuovi medici che possano subentrargli, possibilmente, si capisce dalle intercettazioni “meno cari”. Tra questi si fa il nome di un medico con cui Radicchi aveva già «lavorato»: «Io ci ho già lavorato tanto con lui... sai quante me ne ha fatte ? È caro appestato, infatti dopo l’ho sganciato perché, porco…, era 500 euro a risonanza magnetica».
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Tariffe alte
Io con lui ci ho già lavorato, ma è caro appestato. Per un esame sono 500 euro