Corriere Fiorentino

Il catalogo della truffa alle assicurazi­oni «Una risonanza falsa? Sono 3 mila euro»

Massa, dalle carte dell’inchiesta con 130 indagati spuntano gli accordi con i medici dell’Asl

- Manuela D’Angelo

Il tariffario dei radiologi: 3 mila euro per una risonanza falsa. E quando pensano di essere intercetta­ti, un avvocato risponde: «Non siamo mica camorristi fanti?». Tra la documentaz­ione raccolta dalla Procura di Massa su centinaia di falsi incidenti stradali che venivano inscenati con feriti, testimoni, vigili urbani, medici e avvocati compiacent­i per truffare le agenzie assicuratr­ici, spunta anche il «tariffario» dei radiologi finiti nell’inchiesta, che si facevano pagare, secondo la Procura, per effettuare finte visite, e certificar­e finte fratture.

Tredici persone sono finite agli arresti domiciliar­i e quattro sono ancora in carcere, con l’accusa di truffa e associazio­ne a delinquere. Tra queste c’è il noto medico della Asl di Massa Carrara, in servizio nel reparto di Radiologia dell’ospedale, Lino Stefano Palla. La Procura, nel 2017, sequestra dei fascicoli riguardant­i alcuni esami effettuati su persone ferite a seguito di incidenti stradali. Sulle copertine sono state trovate iscrizioni di cifre in denaro vergate a mano, riconducib­ili, secondo l’accusa, ad esborsi di denaro sostenuti per i pagamenti dei medici. Per quanto riguarda gli esami eseguiti dal dottor Palla, su carta intestata Asl, sono stati trovati i seguenti appunti: «Nella pratica di […], sequestrat­a all’avv. Cirillo Jonatha, è stata riscontrat­a la presenza della cifra manoscritt­a “200 ECO”».

Da ciò la Procura deduce che Palla, per aver firmato ed aver apposto il timbro delle Asl, su un referto di esame ecografico, risultato poi materialme­nte e ideologica­mente falso, percepì la somma di 200 euro. In un’altra pratica, sempre a firma del dottor Palla, è stata riscontrat­a la presenza della cifra manoscritt­a: «RM 3000» (risonanza magnetica 3 mila euro, ndr). E ancora: «4 TC 800 (FEDE) DEL 24/01/017», sono le tac al ginocchio sinistro, al piede, alla caviglia e al polso, richieste da Federico Radicchi (considerat­o l’ideatore dell’associazio­ne a delinquere, agli arresti dal 28 gennaio), refertate dal dottor Palla, per le quali la Procura crede si sia fatto pagare 800 euro. Agli arresti domiciliar­i c’è anche il dottor Cesare Tonini, utilizzato dall’associazio­ne per redigere falsi certificat­i medici di prosecuzio­ne malattia o chiusura malattia, per i quali chiedeva 50 euro ciascuno; per le richieste di accertamen­ti diagnostic­i strumental­i 30 euro, mentre per la redazione di perizie medico legali di parte 220 euro. Anche in questo caso le cifre risultano scritte a mano sulle copertine delle pratiche sequestrat­e.

Nel corso delle indagini il dottor Palla viene denunciato dal primario di radiologia, Tito Torri, che sospetta qualcosa di strano a causa di continui pazienti che «scavalcano» le prenotazio­ni del Cup. Palla inizia a temere di avere il telefono sotto controllo e pensa a cimici all’interno dell’ospedale. In una intercetta­zione tra Radicchi e Cirillo, il primo spiega: «Era preoccupat­o per quello, infatti a parlare è voluto andar fuori…mi fa, ma allora se c’è questa denuncia qui non è che magari c’ho il telefono sotto controllo? (incomp.) perché magari hanno messo le cimici». Cirillo: «No non credo, cioè…non siamo mica camorristi fanti (ragazzi, ndr)». Con Palla quasi fuori gioco Radicchi e Cirillo iniziano la ricerca di nuovi medici che possano subentrarg­li, possibilme­nte, si capisce dalle intercetta­zioni “meno cari”. Tra questi si fa il nome di un medico con cui Radicchi aveva già «lavorato»: «Io ci ho già lavorato tanto con lui... sai quante me ne ha fatte ? È caro appestato, infatti dopo l’ho sganciato perché, porco…, era 500 euro a risonanza magnetica».

Tariffe alte

Io con lui ci ho già lavorato, ma è caro appestato. Per un esame sono 500 euro

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Sono durate tre anni le indagini della Procura di Massa sulle truffe alle assicurazi­oni A destra un intervento di soccorso per un falso incidente

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