UN’AMMIREVOLE SOFFERENZA
Il punto arricchisce in modo modesto la classifica, ma la prestazione dei viola è stata ammirevole e ha mostrato un lato quasi sconosciuto finora: il temperamento. La Fiorentina è partita con un 4-4-3 presunto ma in pratica trasformato in un 4-4-2. La difesa inedita, con Ceccherini a destra e Hancko centrale, lo è diventata ancora di più dopo l’infortunio a Pezzella che ha portato Ceccherni al centro e Dabo terzino, e ha retto fino in fondo con l’apporto determinante del portiere e con l’involontario contributo degli attaccanti del Napoli. Ma, nonostante i disorientamenti difensivi la prestazione, tutta impostata sulla voglia di superare le difficoltà, è stata ammirevole. Il timore che la Fiorentina non reggesse fino in fondo lo si poteva individuare già nel primo tempo quando è sembrato che, con buoni risultati nel contenimento e qualcosa di apprezzabile in offensiva, la squadra viola, giocando a rincorrere l’avversario, finisse per pagare nel secondo tempo per la sproporzione nella spesa di energie rispetto al Napoli che giocava di ritmo ma anche di precisione. I viola cercavano un contropiede quasi inafferrabile, ma riuscivano a infastidire il Napoli e nella prima parte della ripresa hanno anche comandato la partita. Poi gli infortuni di Mirallas e soprattutto di Pezzella, al quale è stato chiesto il sacrificio di restare in campo, hanno modificato la situazione a vantaggio di un Napoli che, impigliato tra le parate di Lafont e la poca cattiveria nelle conclusioni, è stato bloccato su un pareggio che non darà molta aria alla classifica dei viola, ma che potrebbe dare un sostegno morale superiore al valore del punto conquistato. La crescita della squadra si può misurare soprattutto in queste partite sofferte, ma coraggiose. È ovvio che dopo la prova occorre la riprova, anzi più di una riprova.