Corriere Fiorentino

La veloce ascesa di Alban, l’azzardo di Corvino

Il sindaco Nardella: «È la dimostrazi­one che italiani e francesi possono fare squadra»

- Matteo Magrini

C’è un proverbio, dalle sue parti. Prende spunto da un gioco d’azzardo, e dice così. «Scarte fruscio, e ppiglie primera». Traduzione: scarti fruscio (un buon punto) sperando (ma senza averne la certezze) di pescarne uno migliore.

Ora, torniamo con la mente alla scorsa estate, e al primo (vero) colpo di Pantaleo Corvino. Cercava un portiere, inseguiva Meret poi, alla fine decise di mollare la presa. Anche perché l’Udinese, per cederlo, chiedeva di 25 milioni di euro. E così alla fine, per 7 milioni, ecco Lafont. Domanda: sicuri che tra i due ci siano 18 milioni di differenza? No. Anzi. Ad oggi, consideran­do anche i tanti infortuni rimediati dal portiere del Napoli, stravince il francese. Uno che, proprio nel faccia a faccia con il rivale, ha tirato fuori la sua miglior prestazion­e stagionale. Ieri, tutti parlavano di lui. A Firenze, ma non solo. E pensare che fino a qualche settimana fa, in diversi, storcevano la bocca. Colpa di qualche (più che comprensib­ile) errore. Basta pensare alla partita col Sassuolo. O alla papera (per sua fortuna resa ininfluent­e dal Var) col Chievo.

Eppure, proprio in quei momenti, Lafont ha tirato fuori il meglio di sé. È, questo, l’aspetto che più ha colpito lo stesso Pioli. La personalit­à, la capacità di reagire nel momento più difficile. Ora, i numeri son tutti dalla sua parte. In 23 presenze ha mantenuto inviolata la porta in 7 occasioni (meglio di lui solo Handanovic, Sirigu e Consigli, con Szczesny al suo pari), ha parato un rigore (decisivo, col Chievo), ha compiuto 59 parate e, secondo Transferma­rkt.com, il suo valore di mercato è già raddoppiat­o.

A Firenze insomma, il rapporto Italia/Francia non potrebbe essere migliore. Altroché scontri, attacchi inauditi, ambasciato­ri richiamati a Parigi. «Basterebbe che a volte i politici nazionali stessero un po’ con i piedi per terra e guardasser­o i buoni esempi che vengono anche dal calcio», dice il sindaco Dario Nardella. «Come quello della Fiorentina, la squadra più giovane del campionato. Qui gioca anche la delegazion­e più folta di calciatori francesi. Come il giovanissi­mo Lafont, esempio di fair play e di talento, come dimostrato contro il Napoli. Italiani e francesi giocano insieme nella stessa squadra, per lo stesso obiettivo. Se dovessero dar retta alle bischerate del governo che dichiara guerra alla Francia per buttarla in caciara, perderebbe­ro tutte le partite».

A proposito. Oggi, lo stesso Nardella, presenterà la nuova Linea 2 della tramvia. Attesa, sognata e gestita, guarda un po’, da un’azienda (Gest) francese. Da queste parti, insomma, Francia e Italia viaggiano a braccetto.

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Alban Lafont che firma autografi all’interno di un Fiorentina Store

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