Festa con Mattarella, duello con Toninelli
Il ministro sulla Tav: disastro. Su Peretola: alt al metodo «Giglio magico». Replica: illegalità? Vada in Procura
Quello della nuova linea 2 della tramvia fiorentina è un viaggio inaugurale «presidenziale», in tutti i sensi, con il Capo dello Stato Sergio Mattarella che sale sul Sirio dopo aver salutato i bambini dell’istituto comprensivo Vespucci. Una corsa strapiena di curiosi, ma anche di persone che aspettano, ad ogni fermata, finalmente di poter usare la linea verso Peretola. Firenze ha la sua seconda linea del tram, la T2, gratis fino al 24 febbraio. Dodici fermate — una ancora da aprire, quella di viale Redi, nell’area ferroviaria della stazione Alta velocità — per 5 km e rotti in 22 minuti, con i binari arrivati dopo 4 anni di cantieri e disagi per il traffico. «Un progetto ambizioso, alla fine ce l’abbiamo fatta — ha il sindaco Dario Nardella — Questo è un esempio nazionale, c’è dietro tanto lavoro: abbiamo l’ambizione di andare avanti. È un momento difficile per l’economia del nostro Paese, c’è bisogno di ottimismo e di fiducia: realizzare queste opere sicuramente significa dare una bella iniezione di positività alle persone». A parlare, all’inaugurazione allo scalo di Peretola, Nardella, il presidente Enrico Rossi, la Commissaria Europea alle politiche regionali Corrina Cretu. E poi un operaio della Cmb, la principale ditta che ha eseguito i lavori, ed una nuova autista, una peruviana che dopo 13 anni in Italia «con grande impegno e sacrificio, con sforzi e studi, ho voluto dimostrare a me stessa e alle mie due figlie che è possibile raggiungere qualsiasi risultato» e «che è possibile per una straniera essere un tassello importante di una comunità. Perché la mia famiglia si sente italiana, e presto lo sarà in tutto e per tutto».
Quella di ieri è stata però anche la prima occasione di un confronto a tre, in una sala privata del Vespucci, tra il ministro Danilo Toninelli, il governatore Enrico Rossi e il sindaco Dario Nardella. Con sul tavolo il futuro di Peretola, la Tav fiorentina e le molte altre opere toscane. Per il momento però l’attenzione è concentrata sul sistema tramviario: l’assessore Stefano Giorgetti e quello dell’Urbanistisca Giovanni Bettarini indicano ai presenti da dove potrebbero passare i tram verso Castello. Loro due sono saliti sul secondo tram: nel primo, con la coccorda tricolore, da Peretola c’erano solo Mattarella, Toninelli e Rossi, oltre all’arcivescovo Giuseppe Betori e le altre autorità civili e militari, a partire dal prefetto Laura Lega. Dalla Commissaria Cretu arriva la conferma che altri fondi europei arriveranno in Italia per sostenere anche la mobilità su ferro: ed è bene ricordare che la tramvia fiorentina è stata possibile grazie ai fondi europei, regionali ed all’impegno di Cassa depositi e prestiti, con 133 milioni per il project financing. Gest, presente in forze a partire dall’Ad Jean-Luc Laugaa, è pronta alle prossime sfide. Tanti i politici presenti, ma non il senatore ed ex sindaco Matteo Renzi che su Twitter ha messo la foto della posa della prima pietra della T2 scrivendo: «Viva Fiorenza, viva il sindaco Nardella e viva le città che dicono sì al futuro. C’è chi i cantieri li blocca e chi li finisce».
Nardella, sceso a Santa Maria Novella, dopo aver salutato il Capo dello Stato si gode la festa al suono della «Nuova Pippolese» in piazza Unità d’Italia. Lì, però, c’è anche la selva di pali tirata su per far interagire le due linee (T1 e T2) dopo che è stato stralciato il passaggio dal Duomo. «Qualche palo andrà via tra qualche mese, stiamo lavorando con la soprintendenza», promette Nardella. Si sale sulla prima corsa aperta al pubblico, l’autista è una veterana, 9 anni di servizio: unico intoppo, una piccola pausa, un cagnolino sembrava sceso, il padrone lo far risalire. I Sirio sono strapieni: sale l’assessore Lorenzo Perra, che parla di «una Firenze sempre più europea». C’è il progettista, Paolo Borghetti, visibilmente emozionato. C’è pure quello della T1 per Scandicci, Giovanni Mantovani. Il Sirio parte, la tramvia c’è.