Corriere Fiorentino

Il Presidente in mezzo ai bambini «Agli Innocenti la storia del futuro»

Le celebrazio­ni per i 600 anni dell’Istituto: «Questa è un’avanguardi­a»

- Di Mauro Bonciani

A conclusion­e della sua visita agli Innocenti ha voluto soffermars­i nel Museo davanti alla raccolta di segni di riconoscim­ento, mezze medaglie, pezzi di carta e stoffe, che i genitori lasciavano tra le fasce dei bambino che abbonavano perché l’istituto se ne prendesse cura. E prima Sergio Mattarella ha voluto leggere la pagina del registro dove è annotato il 5 febbraio del 1444 l’arrivo della prima bambina accolta, Agata Smeralda. Un modo per celebrare la storia dell’Istituto, i 600 anni dalla sua nascita.

«Non stiamo ricordando una storia passata, ma stiamo sottolinea­ndo una storia dell’oggi proiettata verso il futuro» ha detto il Presidente della Repubblica nel suo intervento di saluto che ha aperto le celebrazio­ni per i sei secoli degli Innocenti, con tanti bambini che lo hanno accolto e salutato e che Mattarella ha definito la «miglior personific­azione del futuro». Il Capo dello Stato — che poi si è spostato al Vespucci per il primo viaggio della linea T2 — è arrivato in piazza Santissima Annunziata alle 10,30 in punto, accolto dal sindaco Dario Nardella, dal presidente della Regione Enrico Rossi, e dalla presidente dell’Istituto degli Innocenti Maria Grazia Giuffrida. Mattarella ha visitato Casa Bambini, una strutture di accoglienz­a per i minori in disagio familiare, incontrato alcuni bambini e alcune mamme ospiti di Casa Madri, altra struttura di accoglienz­a, ha salutato nel giardino i piccoli dell’asilo e poi ha visitato l’archivio storico. Quindi nel Salone Brunellesc­hi, la cerimonia di «avvio» degli eventi per i 600 anni dell’Istituto progettato da Filippo Brunellesc­hi, la cui prima pietra fu posata nel 1419.

Il Piccolo Coro del Melograno di Firenze ha intonato l’inno nazionale e ha cantato il brano «Le cose che piacciono a me», canzone del film «Tutti insieme appassiona­tamente», strappando a Mattarella un applauso, un sorriso ed un «sono bravissimi», detto al cardinale Giuseppe Betori che gli era a fianco. Nei discorsi ufficiali la presidente degli Innocenti ha ricordato che oggi come secoli fa l’Istituto ha al centro «il benessere dei bambini ed il supporto a infanzia e adolescenz­a e famiglie», il sindaco Nardella ha sottolinea­to l’unicità che ha «messo insieme accoglienz­a, bellezza e speranza: la civiltà si misura dal trattament­o riservato ai più piccoli e ai deboli» e il governator­e Rossi ha ringraziat­o Mattarella «per la sua grande attenzione ai bambini», come ha dimostrato anche lo scorso dicembre con la visita all’ospedale pediatrico Meyer.

«Questo, con il portico del Brunellesc­hi, non soltanto fa da cornice, ma arricchisc­e la sostanza e il contenuto di quello che l’Istituto ha fatto e continua a fare: una straordina­ria iniziativa di avanguardi­a sul piano sociale e anche un’opera di grande generosità — ha detto Mattarella — Quel che è affascinan­te è che non stiamo ricordando una storia passata, ma stiamo sottolinea­ndo una storia dell’oggi proiettata verso il futuro, da Agata Smeralda, la prima bambina qui accolta, a tutti quelli che saranno qui aiutati, formati e sostenuti». «L’Istituto infatti ha avuto la capacità di adeguare nel corso del tempo le proprie attività alle diverse condizioni, alle esigenze che cambiano — ha concluso — Esprimo i compliment­i più intensi e gli auguri per questi seicento anni, per questo giorno e per il futuro».

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Sergio Mattarella con i bambini del Piccolo Coro del Melograno nel Cortile delle Donne

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