Il ponte opera d’arte che porta il Pecci in città
Prato, ecco il progetto dell’architetto Maurice Nio che cambierà il volto del quartiere
❞ L’assessore L’idea è quella di costruire una passerella non solo ideale, ma pratica, oltre la costrizione della strada trafficata
Un ponte «opera d’arte» per unire il museo Pecci alla parte Est della città. L’architetto Maurice Nio, venerdì mattina, lo prefigurava sorseggiando caffè ai piedi dell’astronave, il nome con cui è nota la sede del Centro per l’arte Contemporanea Luigi Pecci, che lui stesso ha progettato tredici anni fa.
«È lì che finirà il ponte», ha spiegato entusiasta, guardando dritto dall’altra parte della tangenziale. E svelando l’anima di un nuovo progetto pronto a cambiare il volto di un intero quartiere, quello di Mezzana, che si affaccia sulla direttrice che conduce da Prato a Firenze. Il tratto netto e sofisticato dell’architetto nippoolandese partorisce una serie di venature irregolari che generano un filamento: un disegno simile a quello mostrato nelle immagini di riproduzione del Dna umano.
Fili e filamenti, nella città che conserva come tratto distintivo il suo background tessile, sembrano fare rima. Il progetto prevede di sovrastare il traffico della tangenziale e di unire il museo alla parte est della città, dove sorgono le due sedi della Questura. L’opera si chiama «The fifth element» e sarà presentata alla città solamente nelle prossime settimane. «Dobbiamo ancora valutare le offerte per il contratto di costruzione», anticipa Nio. Il cavalcavia ciclopedonale sarà lungo circa 200 metri. Per l’assessore all’Urbanistica Valerio Barberis la struttura è «l’elemento essenziale per l’apertura di una nuova porta della città».
Il modello pensato da Nio è collegato alla matrice del piano operativo comunale. Quelle che mostriamo in anteprima sono le immagini fornite dall’architetto nippo-olandese, artefice di alcune tra le più originali e apprezzate soluzioni urbanistiche di numerosi Paesi nel mondo. Il costo dell’opera sarà reso noto al momento della firma dei contratti, mentre per la sua realizzazione bisognerà aspettare l’anno venturo. «L’idea — spiega ancora Barberis — è quella di costruire un collegamento non solo ideale, ma pratico, fra quella parte di città e la sua continuazione oltre la costrizione della strada trafficata. Il progetto è chiaro: migliorare e completare la pista ciclabile che dal centro e dalle rive del fiume Bisenzio porta alla campagna che sorge intorno al quartiere di Mezzana». Nio aveva posizionato un’antenna sul tetto del Pecci per «captare i segnali del futuro». Il groviglio dorato del suo nuovo ponte pare esserne la continuazione.