SCELTI DA LORO I FILM AMATI DAI CRITICI
Sette titoli per sette martedì: inizia oggi la rassegna sul miglior cinema del 2018 Curata da Claudio Carabba ci farà rivedere «Dogman», «Girl» fino a «Roma» «Si tratta di opere ben riuscite magari non abbastanza apprezzate dal botteghino»
Vederli selezionati uno a uno con criterio e con gusto, è infinitamente più piacevole che sbocconcellare sui giornali smarriti e alla ricerca di un titolo da scegliere. Parte oggi allo Spazio Alfieri la rassegna di film Segnalati dalla critica: 7 film per 7 settimane (tutti i martedì alle 21 fino al 26 marzo) che non vanno neanche scelti: basta prendere il pacchetto completo perché ognuno merita due ore del nostro tempo. Un po’ come quando si va da un bravo libraio e ci si concede la libertà di non scegliere ma di farci guidare affrancandoci da segnalazioni più commerciali.
Non lo diciamo noi ma il sindacato nazionale critici cinematografici. Il ciclo è infatti curato da Claudio Carabba e dal Gruppo toscano dei giornalisti di settore. E tutti i film, proiettati in lingua originale e presentati da un socio del sindacato, meritano. «Vuoi perché si tratta di grandi opere cinematografiche, vuoi perché sono film di valore che il botteghino non ha apprezzato per come meritavano» dice Carabba spiegando il criterio con cui si è scelto di privilegiare i titoli. Si parte stasera, si diceva, con Dogman di Matteo Garrone, Candidato agli Oscar 2019 — ma non è entrato nella short-list dei preselezionati — ci porta nella Roma di Marcello er canaro, pesca in una vicenda di cronaca rielaborandola con quella cifra stilistica che dall’Imbalsamarore a Gomorra ha fatto di Garrone il cantore di una terra di mezzo dimenticata. Altre atmosfere, una Marsiglia in principio estetizzante poi aperta al diverso e all’inclusione, ci propone il 19 La casa
sul mare di Robert Guédiguian: è la storia di una famiglia che si riunisce per faccende d’eredità e che ritrova coesione accogliendo chi sbarca in questo lembo di Francia: tre bimbi migranti. Col maestro belga Lukas Dhont, il 26 febbraio, facciamo i conti con la fatica del vivere di chi nasce transgender. Il suo Girl, candidato agli Oscar 2019 come miglior film straniero è la storia di Lara, un ragazzo di 15 anni che sogna di fare l’étoile e che ha fretta di cambiare sesso. Troppa fretta. Un affare di fa-
miglia di Hirokazu Kore-eda, palma d’oro a Cannes nel 2018, lo vedremo il 5 marzo ed è la storia di una bimba che, abbandonata e maltrattata dai suoi genitori viene accolta prima casualmente poi stabilmente in un altro nucleo familiare. Un tributo alla potenza dell’amore, quando è scelto e voluto. Il 12 è la volta di
Sulla mia pelle, di Alessio Cremonini sulla storia di Stefano Cucchi. Infine ci sono, il 19 marzo Roma, di Alfonso Cuaròn Leone d’oro a Venezia lo scorso anno, una storia privata nel Messico anni ‘70, e, il 26 marzo Cold War di Pawel Pawlikowski, capolavoro polacco su una storia d’amore vissuta tra la Polonia e Parigi ai tempi della guerra fredda.