Bici in contromano con il nuovo codice E i fiaccherai rischiano di scomparire
Due proposte di legge potrebbero cambiare le strade del centro. Il Comune: «Perplessi»
«È una vera follia», dichiara senza mezzi termini Massimo Milli, autista Ataf e sindacalista di Faisa-Cisal. Alcune modifiche al codice della strada, proposte da Lega e 5 Stelle per incentivare la circolazione su bici, fanno infatti già storcere il naso a chi passa tanto tempo al volante per lavoro. Nel merito, ecco appunto molte novità per i ciclisti, che agli incroci e ai semafori — dove verrebbe disegnata una segnaletica orizzontale «a rettangolo» per dare spazio in testa alle due ruote, consentendo il superamento delle auto incolonnate — avranno la precedenza e potranno parcheggiare sui marciapiedi e nelle aree pedonali.
Ma non solo. Perché la proposta di legge presentata in questi giorni alla Camera — se approvata — consentirà ai ciclisti pure di percorrere le corsie preferenziali di taxi e bus, oltre che guidare in contromano («indipendentemente dalla larghezza della carreggiata») nelle strade con limite di velocità a 30 km/h ed apposita cartellonistica. Per intenderci: quelle in zona Unesco, a Firenze.
Una disposizione diffusa in quasi tutte le capitali europee, da Parigi fino ad Amsterdam. Eppure, in città, le reazioni sembrano tutt’altro che accondiscendenti: «In molti casi, purtroppo, gli amici ciclisti sono un vero e proprio pericolo per la viabilità cittadina», continua Milli, che poi rincara la dose: «Bisognerebbe piuttosto introdurre una norma per l’immediata installazione di targhe identificative alle biciclette». Gli fa eco la tassista Silvia Veroni, che sottolinea ironicamente come l’eventuale approvazione della legge non cambierebbe poi molto la quotidianità degli autisti: «Le bici in contromano già le trovo ovunque ogni giorno: mi è capitato di evitare ciclisti in senso vietato pure su viale Lavagnini. Siamo preoccupati: c’è il pericolo di fare male alle persone, rischiando pure sulla propria pelle sanzioni». Interpellato, l’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti si dice «perplesso solo sul provvedimento per i contromano in zona 30: servirebbero verifiche specifiche sulla viabilità e carreggiate larghe almeno 4 metri».
Il testo della proposta accoglie inoltre per la prima volta nel codice della strada un accenno a skate, monopattini e hoverboard, oltre a parlare di «parcheggi rosa» per donne incinta, stop al fumo alla guida e limiti alzati a 150 km/h in autostrada. Altro aspetto importante, poi, benché si tratti di un’iniziativa stavolta firmata da Michela Brambilla di Forza Italia: la proposta di divieto per l’uso di animali da traino. Sarebbe la fine dei fiaccherai.
No al traino
Il M5S è d’accordo con l’ex ministro Brambilla nel vietare l’utilizzo degli animali