«Sono in carrozza da 19 anni, trattiamo i cavalli come figli»
Arianna Fanciullacci, fiaccheraia da ormai 19 anni, si sente preoccupata per il testo in discussione alla commissione trasporti, che vieterebbe l’uso di animali da traino?
«Macché, secondo me sono tutte chiacchiere politiche. Servono solo per i voti degli animalisti».
Nessuna protesta all’orizzonte?
«Siamo artigiani senza associazioni: non sono previste iniziative di categoria. La legge europea comunque ci tutela: l’Italia non può essere un’eccezione rispetto a Vienna, Siviglia…».
La proposta di legge è stata presentata da Michela Brambilla di Forza Italia...
«Strano, giusto lei anni fa salì su una carrozza qua a Firenze. Peraltro è coinvolta nel commercio ittico: i pesci non sono animali? È un animalismo a due pesi, due misure, il suo».
Immagina una città senza fiaccherai?
«No. Firenze è sinonimo di carrozza: il nostro è un lavoro storico. Possiamo stare nelle piazze pedonalizzate, ma per strada osserviamo il codice come tutti: al massimo ci è consentito percorrere le corsie dei taxi. Stiamo attentissimi alla sicurezza: siamo obbligati ad avere freni a disco».
E la salute degli animali?
«Sono come figli. Vengono vaccinati, sopra i 35° non si muovono e fanno al massimo una ventina di chilometri al giorno, con giornate settimanali di riposo prefissate».
E quando invecchiano?
«Li pensioniamo in allevamenti. Ho una femmina di 30 anni, accudita da 6 in una stalla. La struttura è a mie spese, con veterinario e prelievi periodici».