La Regione nomina il direttore generale Ma lui è indagato
È indagato dalla Procura di Sassari, il nuovo direttore generale dell’area vasta Toscana Sud Est. Antonio D’Urso, attuale direttore generale dell’Asl di Sassari ed ex direttore generale dell’Asl di Lucca,attende solo che la sua nomina, proposta dal governatore Enrico Rossi (ma sembra non condivisa ad esempio dal presidente della commissione sanità Stefano Scaramelli (Pd) che sulla nomina deve esprimere un parere), sia ratificata. In Sardegna, però, il sostituto procuratore Giovanni Porcheddu ha inserito il suo nome accanto ad undici persone dell’Asl. L’inchiesta della Procura sarda riguarda principalmente la proroga «illegittima», secondo l’accusa, di contratti relativi a servizi e forniture all’interno degli ospedali.I carabinieri del Nas hanno notificato, nelle scorse settimane, gli avvisi di conclusione indagine preliminare. Sono reati che vanno a vario titolo dall’abuso d’ufficio alla turbata libertà degli incanti. In un episodio dell’inchiesta è contestato anche l’utilizzo di mezzi fraudolenti. Nelle quindici pagine dell’avviso di conclusioni indagini preliminari il nome di D’Urso viene accostato a due affidamenti: il primo è relativo a una presunta «proroga dell’affidamento diretto della fornitura di materiali diagnostici e per le cessione di locazione di strumentazione elettronica per la diagnostica» per dei laboratori ospedalieri. Importo complessivo: 202,225 mila euro, somma considerata «ingiusto vantaggio patrimoniale» a favore di una società di Sassari ottenuta con una deliberazione del dicembre 2016. In questo caso D’Urso è indagato assieme al direttore amministrativo, il fiorentino Lorenzo Pescini, e al responsabile del servizio economato Niccolò Orrù. In un secondo episodio D’Urso è indagato assieme ad Orrù: i loro nomi sono legati sempre alla proroga a favore della società sarda che avrebbe avuto «un ingiusto vantaggio patrimoniale» di 105.621 mila euro grazie a una deliberazione del luglio 2017. Per la Procura si sarebbe «arrecato danno all’Asl di Sassari» ma anche «agli operatori che venivano tagliati fuori dal mercato locale in violazione dei principi sopra richiamati di parità di trattamento, di non discriminazione, di trasparenza, a causa della omessa indizione delle procedure di gara pubblica periodiche e comunque di una indagine di mercato per l’individuazione di un affidamento diretto a ditta alternativa a quella prescelta reiteratamente nel corso di circa un decennio». Accuse tutte da dimostrare. Il nome di D’Urso è legato a un’altra inchiesta: era il novembre del 2016 quando i carabinieri arrestarono 10 persone per un giro di presunte mazzette al San Camillo di Roma. A far scattare l’indagine fu proprio una denuncia di D’Urso, all’epoca dg a Roma.