Firenze «illumina» le arti digitali
Dal 21 al 23 il primo «Bright Festival»: di giorno i workshop, la sera musica elettronica
Come si modella il domani digitale? Come saranno le architetture di luce in futuro? E il design, le nuove frontiere delle installazioni artistiche e delle produzioni musicali? La realtà virtuale, quella aumentata, quale ruolo avranno e come interverranno nel processo creativo? Per raccontare tutto questo, e altro ancora, a Firenze nasce un nuovo festival di «arti digitali». Chiamato «Bright», perché intende «illuminare» il cammino che abbiamo davanti, nel senso dell’accensione dell’intelligenza. Per tre giorni di conferenze, workshop e momenti di aggregazione ludica, dal 21 al 23 febbraio gli spazi dello Student Hotel di viale Spartaco Lavagnini (mattina e pomeriggio) e della Stazione Leopolda (pomeriggio e sera).
Per parlare di futuro, però, il team di giovani creativi formato da Claudio Caciolli, Teresa Balestrieri, Gianpaolo Dei, Luciano Dagostini e Jany Martelli, ha deciso di partire dai maestri del passato. E li ha invitati a incontrare i giovani creativi fiorentini. Come Craig Caton-Largent della New York Film Academy, pioniere dell’animazione 3D che ha creato gli effetti speciali di oltre cento film tra cui Jurassic Park, Batman – il ritorno, Ghostbusters, Apollo 13 e Terminator 2. Sia allo Student Hotel che alla Leopolda, in due distinti incontri, racconterà il suo percorso professionale e l’evoluzione delle tecnologie e delle tecniche per gli effetti speciali nel cinema.
Oppure Luciano Tovoli, celebre direttore della fotografia di Suspiria di Dario Argento e di tanti altri film. A lui è affidata una masterclass dedicata al «lighting design». Mentre sul versante musicale spicca
Eventi
Tra gli ospiti alla Leopolda e allo Student Hotel il pioniere dell’animazione 3D Craig Caton-Largent, Luciano Tovoli («Suspiria») e Big Fish
la presenza di Big Fish, nome d’arte dietro cui si cela il produttore della squadra di Manuel Agnelli a X Factor e di Fabri Fibra, con una lecture alla Leopolda sull’approccio e i metodi di lavoro utilizzati da Elisa, Gue Pequeno, Young Singorino e i talenti di X Factor.
Tra installazioni, produzione musicale, performance, realtà virtuale e videomapping parteciperanno oltre 50 speakers e artisti internazionali e 40 aziende, dalla Audi alla Ca- non alla Epson, ognuna con uno spazio dedicato all’innovazione nel proprio settore, per un totale di 80 ore di eventi.
Alla Leopolda si concentra la parte più ludica e di aggregazione con il dj Derrick May che si esibirà venerdì sera con il suo set di dance elettronica di Detroit e con il pianista Francesco Tristano, che oscilla tra classica e techno, la sera successiva. Seguito dalla minimal-house sperimentale di Ark e da La Fleur, dj svedese, uno dei talenti più conosciuti della house e della techno europea. «Quando si parla di Firenze si nominano sempre arte e cultura — ha commentato Claudio Bianchi, vicepresidente della Camera di Commercio di Firenze che ha sostenuto il festival tramite bando — d’ora in poi dovremo parlare anche di innovazione». In modo tale da riuscire a «confrontare la città e la sua storia, la sua straordinaria eredità, con i linguaggi del contemporaneo» hanno aggiunto il capo segreteria dell’assessorato alla cultura del Comune Tommaso Sacchi e l’assessore allo sviluppo economico Cecilia Del Re.