Corriere Fiorentino

«La Lega monopolist­a della sicurezza, va incalzata»

Il politologo Pasquino: sfidare il Carroccio su cose concrete, non con ragionamen­ti generali

- Paolo Ceccarelli

«Tutti si aspettano che Salvini e la Lega siano eccessivi sulla sicurezza, perché si sono impadronit­i del tema. Ma vanno incalzati su cose puntuali, come il numero di agenti in strada. Ci sono loro al governo, mica altri». Gianfranco Pasquino, professore emerito di Scienza Politica all’Università di Bologna, osserva la polemica politica che si è scatenata dopo la rissa in Sant’Ambrogio e si dice sorpreso: «Non mi pare che a Firenze ci sia un’emergenza sicurezza».

Professore, ma perché le polemiche sulla sicurezza colpiscono sempre amministra­zioni di sinistra e quasi mai quelle di centrodest­ra?

«Per due ragioni. Tradiziona­lmente la sinistra viene vista come troppo morbida verso settori svantaggia­ti della società che a volte ricorrono alla violenza, anche se non mi pare questo il caso. La seconda ragione è che la destra è il partito law and order e tutti si aspettano che sia più dura».

A sinistra è mancata una riflession­e sull’insicurezz­a, che peraltro colpisce soprattutt­o i ceti più deboli?

«Il punto oggi è che Salvini si è impadronit­o della tematica sicurezza. Il rapporto della sinistra con la sicurezza è sempre stato più complicato. Anche nei momenti in cui qualcuno, vedi Minniti, ha suggerito un atteggiame­nto più duro è rimasta una voce tra tante voci».

Però Salvini è il ministro dell’Interno ormai da qualche mese, e il sindaco Nardella ora gli rinfaccia la promessa di mandare più agenti a Firenze.

«Ha ragione e, se posso dargli un consiglio, deve insistere proprio su questo. Perché il commissari­ato dei Ciompi chiude alle 18? Perché non sono arrivati più poliziotti a Firenze? Salvini va incalzato su fatti precisi, non sul terreno della discussion­e generale sulla sicurezza».

Firenze a maggio va al voto. Non è riduttivo giocare il confronto sulla città su un tema solo, per quanto importante, come la sicurezza?

«Questione delicata. Tutti i sondaggi dicono che al primo posto delle preoccupaz­ioni degli italiani ci sono immigrazio­ne e sicurezza. Ma la sinistra non può inseguire Salvini sul suo terreno, sarebbe un errore: piuttosto dovrebbe insistere sulla capacità di governare bene, di creare lavoro e gestire bene i servizi ai cittadini. L’elettore è una specie di consumator­e e si aspetta una offerta dal produttore. Il centrodest­ra ad esempio... ha scelto il candidato, nel frattempo?» Ancora no.

«Ecco, quando lo sceglierà, la gente si aspetta che il candidato del centrodest­ra insista sulla sicurezza. Nardella non dovrebbe risponderg­li ma dire ai fiorentini: in questa città si sta bene e quel che vedete, a cominciare dalla tramvia, lo abbiamo fatto noi. Senza fare bilanci da contabile, ma puntando su due o tre cose precise».

Confronti

La gente si aspetta che Salvini esageri sulla sicurezza e lui puntualmen­te lo fa La sinistra ha troppe voci e la linea Minniti non è riuscita a imporsi

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Gianfranco Pasquino è professore emerito di Scienza politica all’Università di Bologna

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