Zeffirelli: ecco la mia nuova Traviata
Dal 21 giugno lo spettacolo del maestro debutta all’Arena di Verona. «Sono davvero felice»
«La migliore Traviata è la mia», dice con la voglia di scherzare — ma neppure poi tanto — il maestro Franco Zeffirelli, che a 96 anni non molla di fronte a una sfida, quella prevista il prossimo 21 giugno quando celebrerà il primo incontro tra l’«amatissimo capolavoro» di Verdi e l’altro suo grande amore: l’Arena di Verona. Si tratta di un nuovo allestimento pensato già dal 2008, con regia e scenografie dalla complessa gestazione: idee attinte «prendendo i bozzetti e gli appunti che sono in archivio alla mia Fondazione, a Firenze». Il 21 giugno le sue idee prenderanno forma quando questo lavoro aprirà l’Opera Festival 2019, con repliche fino al 5 settembre.
Zeffirelli nella casa-museo, che si trova su uno dei belvedere di Roma — la zona dell’Appia antica — non è mancato alla presentazione di quella che sarà la sua Traviata. «Sono davvero molto contento di questo spettacolo», dice poi nel giardino della sua villa. «Porto in scena non soltanto Verdi ma anche Violetta — spiega — che è l’immagine perfetta della donna di oggi e di sempre». Per uno strano caso del destino è proprio una delle «Violette» scelte da Zeffirelli ad aver scelto il maestro fiorentino per la nuova stagione dell’Arena. Si tratta di Cecilia Gasdia, che ora è sovrintendente e direttore artistico della Fondazione Arena di Verona: «Sono felice di aver scritturato Zeffirelli. Avevo appena 24 anni quando bussai alla porta di questa villa e fu lui ad aprirmi — ricorda la Gasdia — Mi aveva scelto per interpretare Violetta nel suo primo allestimento fiorentino di Traviata al Maggio Musicale. Il suo ritorno a Firenze fu un evento sensazionale».
A molti anni di distanza da quell’incontro, che cambiò la vita alla cantante lirica, adesso la Gasdia dice: «E io oggi sono orgogliosa, emozionata, commossa e fortunata dopo 35 anni di potergli restituire il dono immenso che mi fece».
La Traviata doveva andare in scena tanti anni fa all’Arena, ma poi si decise di fare il Don Giovanni e così «da allora al maestro è sempre rimasta la voglia di tornare in scena a Verona con questo titolo», spiega adesso il presidente della Fondazione Zeffirelli, Pippo Zeffirelli.
Del resto proprio questa opera sembra essere una delle costanti nella vita del grande artista. È una delle più frequentate da Franco Zeffirelli nella sua lunghissima carriera di regista, scenografo e costumista, fin dal lontano 1958 quando l’affrontò per la prima volta a Dallas con Maria Callas, misurandosi giovanissimo con Visconti che l’aveva appena diretta nella celeberrima produzione scaligera. Un’opera che Zeffirelli ha messo anche in «pellicola» dato che nel 1983 firmò anche una versione cinematografica. Il sindaco di Verona Federico Sboarina non ha alcun dubbio in tal senso: «Si tratta di una scelta che vuole celebrare l’arte di questo straordinario regista, che ha saputo far conoscere e amare l’Arena in tutto il mondo, e che proietta la Fondazione verso un futuro di grandi successi. La nuova Traviata del maestro Zeffirelli sarà, nel mondo della lirica, uno degli eventi artistici del 2019». Ad aiutare Zeffirelli è stato scelto Massimo Luconi, suo storico collaboratore, che si dice «emozionato e contento».
«Dovete aspettare prima di capire che cosa ho preparato», si diverte a dire Zeffirelli nella sua casa ai numerosi cronisti. Poi conclude: «Lasciatemi solo, ho voglia di stare coi miei cani». E tutti si fanno da parte e lo osservano mentre, in giardino, carezza i suoi amati animali.
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Il regista Mi sono ispirato ai bozzetti e agli appunti che sono in archivio nella mia Fondazione a Firenze
❞ Gasdia Avevo 24 anni quando mi scelse per Violetta nel suo primo allestimento dell’opera al Maggio Ora sono io a chiamarlo con gioia