A COSA SERVONO I VIGILI URBANI
La lettera che i sindacati dei Vigili urbani fiorentini hanno indirizzato al sindaco, all’assessore Gianassi e al comandante del Corpo presenta due aspetti diversi. Una parte raccoglie le doglianze di parte degli agenti per una distribuzione dei carichi di lavoro ritenuta in certi casi non equa, per l’obsolescenza dei mezzi, per la mancata rilevazione dello stress da lavoro correlato, che senz’altro esiste. Sono lamentele che fanno parte di una fisiologica dialettica sindacale e non debbono stupire, in un’epoca in cui il sindacato si accinge a entrare nelle stesse Forze Armate. La seconda parte, invece, è in senso lato politica: la lettera critica una gestione della Polizia municipale che sacrificando le tradizionali competenze porrebbe in primo piano «la sicurezza in senso stretto, intesa come controllo delle normative sull’immigrazione, la repressione dell’accattonaggio, lo spaccio di droga».
Si può discutere se quanto lamentato dal documento corrisponda a un fenomeno già in atto, o se la protesta non costituisca un tentativo di mettere le mani avanti dinanzi a un paventata estensione dell’impiego dei Vigili in compiti più pericolosi delle multe per divieto di sosta. Resta il fatto che questo atteggiamento appare irrituale. Un organo di rappresentanza può sindacare il modo con cui è organizzato il lavoro, non le sue finalità. Cosa si direbbe se i sindacati di Polizia spiegassero al Questore che gli agenti invece di essere impiegati per fermare i rapinatori preferiscono occuparsi di permessi di soggiorno? È onesto aggiungere che le doglianze della Rsu sono anche la conseguenza di uno snaturamento del corpo e di una trasformazione dei meccanismi selettivi, che hanno privilegiato i titoli di studio rispetto ai requisiti psicofisici indispensabili per chi è chiamato a confrontarsi quotidianamente con una realtà urbana degradata. È fatale che degli «impiegati con la divisa», spesso in là con gli anni, non siano entusiasti di contrastare gli spacciatori o di inseguire gli abusivi. Ma questa burocratizzazione del Corpo non è stata certo contrastata dai sindacati, anzi. Per esempio la Cgil a luglio, quando per la selezione dei nuovi Vigili è stato abbassato a 32 anni il limite d’età e sono state introdotte prove di prestanza fisica, ha ironizzato chiedendosi: cercano dei Rambo? In realtà mille metri di corsa e qualche sollevamento alla sbarra non sono un addestramento da Berretti Verdi, Gianassi non è John Wayne e Firenze non è il Vietnam, anche se certi suoi quartieri rischiano di divenire una giungla.