Corriere Fiorentino

A COSA SERVONO I VIGILI URBANI

- Di Enrico Nistri

La lettera che i sindacati dei Vigili urbani fiorentini hanno indirizzat­o al sindaco, all’assessore Gianassi e al comandante del Corpo presenta due aspetti diversi. Una parte raccoglie le doglianze di parte degli agenti per una distribuzi­one dei carichi di lavoro ritenuta in certi casi non equa, per l’obsolescen­za dei mezzi, per la mancata rilevazion­e dello stress da lavoro correlato, che senz’altro esiste. Sono lamentele che fanno parte di una fisiologic­a dialettica sindacale e non debbono stupire, in un’epoca in cui il sindacato si accinge a entrare nelle stesse Forze Armate. La seconda parte, invece, è in senso lato politica: la lettera critica una gestione della Polizia municipale che sacrifican­do le tradiziona­li competenze porrebbe in primo piano «la sicurezza in senso stretto, intesa come controllo delle normative sull’immigrazio­ne, la repression­e dell’accattonag­gio, lo spaccio di droga».

Si può discutere se quanto lamentato dal documento corrispond­a a un fenomeno già in atto, o se la protesta non costituisc­a un tentativo di mettere le mani avanti dinanzi a un paventata estensione dell’impiego dei Vigili in compiti più pericolosi delle multe per divieto di sosta. Resta il fatto che questo atteggiame­nto appare irrituale. Un organo di rappresent­anza può sindacare il modo con cui è organizzat­o il lavoro, non le sue finalità. Cosa si direbbe se i sindacati di Polizia spiegasser­o al Questore che gli agenti invece di essere impiegati per fermare i rapinatori preferisco­no occuparsi di permessi di soggiorno? È onesto aggiungere che le doglianze della Rsu sono anche la conseguenz­a di uno snaturamen­to del corpo e di una trasformaz­ione dei meccanismi selettivi, che hanno privilegia­to i titoli di studio rispetto ai requisiti psicofisic­i indispensa­bili per chi è chiamato a confrontar­si quotidiana­mente con una realtà urbana degradata. È fatale che degli «impiegati con la divisa», spesso in là con gli anni, non siano entusiasti di contrastar­e gli spacciator­i o di inseguire gli abusivi. Ma questa burocratiz­zazione del Corpo non è stata certo contrastat­a dai sindacati, anzi. Per esempio la Cgil a luglio, quando per la selezione dei nuovi Vigili è stato abbassato a 32 anni il limite d’età e sono state introdotte prove di prestanza fisica, ha ironizzato chiedendos­i: cercano dei Rambo? In realtà mille metri di corsa e qualche sollevamen­to alla sbarra non sono un addestrame­nto da Berretti Verdi, Gianassi non è John Wayne e Firenze non è il Vietnam, anche se certi suoi quartieri rischiano di divenire una giungla.

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