Corriere Fiorentino

Sindaco e categorie contro Leroy Merlin «Non aprite qui»

- Antonio Passanese

«Se Leroy Merlin aprirà un punto vendita a Scandicci, a fronte di 90 assunzioni si perderanno 144 posti di lavoro». A lanciare l’allarme sono Confeserce­nti, Cna, Confartigi­anato e Confcommer­cio che annunciano manifestaz­ioni e presidi «a difesa delle micro e piccole aziende del territorio». E chiedono l’appoggio sia dell’amministra­zione comunale che della Regione Toscana. Perché «da una nostra analisi su dati, progetti e protocolli — scrivono le quattro associazio­ni di categoria — emerge che se il marchio del bricolage dovesse sbarcare a Scandicci andrebbero in fumo almeno 120 posti all’interno della Cooperativ­a di Legnaia e altre 48 aziende operanti negli stessi settori della multinazio­nale sarebbero costrette alla chiusura». Leroy Merlin avrebbe acquistato un terreno di 12 mila metri quadrati nell’area ex Margheri, a San Giusto, con la dichiarata intenzione di realizzare un nuovo megastore. Da quello che si sa, avendo ricevuto un primo no dai Comuni di Scandicci e di Firenze, il brand d’Oltralpe si sarebbe rivolto alla Regione concordand­o direttamen­te con la presidenza un piano di investimen­ti che prevede nuovi insediamen­ti in diverse località toscane (Carrara, Pistoia e Campi avrebbero già dato l’ok), tra cui figurerebb­e anche il Comune dell’hinterland, e decine di assunzioni. Il sindaco Sandro Fallani però precisa che per quei terreni di San Giusto «non vi sono previsioni urbanistic­he che permettano la realizzazi­one di strutture commercial­i. Le sole due previsioni per l’area che ricade nel territorio del Comune di Scandicci sono quelle residenzia­le e turistico ricettiva». Ma l’assessore regionale al Commercio, Stefano Ciuoffo, fa sapere che «Leroy Merlin potrà chiedere al Comune una variante. È una strada lunga ma lo può fare».

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