LEZIONI DI SWING NEL SALOTTO ANNI ‘30
Di giorno si imparano i balli, la sera cinema, cocktail bar, feste a tema Ecco la nuova scuola di Tuballoswing, aperta anche ai bambini «Qui tanta allegria, amicizie e un ritmo che ti fa sentire finalmente libero»
Si chiamava Reinassance, ma per tutti era semplicemente «Renny»: la ballroom di Harlem, quartiere popolare di New York, dove agli inizi del Novecento bianchi e neri, uomini e donne si ritrovavano per scatenarsi insieme al ritmo delle nuove musiche swing. E dalla Grande Mela degli anni ’30 giunge fino al giorno d’oggi a Firenze l’eco di quelle sfavillanti nottate. Da qualche mese infatti anche la città del Rinascimento ha il suo Reinassance, ideato e animato dall’associazione culturale ispirata all’età del jazz Tuballoswing a Novoli: di giorno scuola di danza e di sera punto di ritrovo, cinema, cocktail bar, sala per feste a tema, esposizioni, swap party, conferenze, cabaret, social dance e concerti. Tutto nello stile vintage della Grande Era. «Renny è una scuola di ballo lindy hop, jazz, charleston, boogie woogie e tip tap, con incursioni tra yoga e tessuti aerei, così come circolo culturale e salotto di casa. L’atmosfera infatti ricalca fedelmente quella delle antiche sale da ballo e soprattutto degli house rent party del Probizionismo: per pagare l’affitto gli inquilini delle case newyorkesi ingaggiavano musicisti jazz e blues, dando vita a memorabili feste casalinghe dove conoscersi e divertirsi in libertà», racconta il fondatore di Tuballo e maestro Antonio Del Villano, animatore delle notti fiorentine in salsa retrò prima alla Citè di San Frediano e poi, dal 2010, in tutta la Toscana tra eventi in ville di campagna, i festival Elba Swing Festival in estate e Florence Swing Camp in inverno, serate e lezioni in tutti i quartieri di Firenze da Campo di Marte alla sede di Novoli. Un movimento a passo di danza che è cresciuto nel tempo, fino ai cinquecento iscritti di oggi e migliaia di simpatizzanti. Ma non solo musica e stile. «Il senso profondo rimane ancora quello di una volta, con al centro socialità e incontro tra culture differenti. Sulla pista da ballo le distinzioni sociali, culturali e anagrafiche non esistono più: si sente solo l’allegria dello swing, il ritmo
dondolante che ti fa sentire finalmente libero grazie anche a un modo di comunicare, tipico di questi balli, gioioso e molto fisico. Così non solo si creano i più disparati gruppi di amici, ma si impara la più grande lezione del passato: essere felici con poco». E questo si sperimenta fin dalla più tenera età, grazie alle lezioni per bambini e ragazzi a cura dell’insegnante e direttrice artistica di Tuballo Giulia Fantini: tra le baby allieve anche un gruppetto di agghindatissime flappers, le ragazze alla Louise Brooks che negli anni ruggenti ballavano il charleston, e le figlie delle ballerine più rodate, che preparano le coreografie a fianco delle proprie mamme.