Corriere Fiorentino

Poker, Var e veleni

I viola battono la Spal (1-4) e si avvicinano all’Europa Padroni di casa furibondi per un rigore contro e un gol annullato

- Di Matteo Magrini

«L’appetito vien mangiando», dicono. Sarà per questo che la Fiorentina, ogni volta che si ritrova in campo all’ora di pranzo, esagera. O, magari, sarà perché s’inizia a sentire profumo di appuntamen­ti decisivi. Di certo c’è che i viola non stanno mollando niente. Anzi. Sono seduti ai due tavoli (campionato e Coppa Italia) che valgono l’Europa e, farli alzare, sarà dura. Perché hanno fame. Parecchia.

E allora, dopo quelle con Sassuolo (3-3) e Chievo (3-4) ecco un’altra (folle) gita fuori porta. Sta diventando un classico. La domenica, il pranzo, l’abbuffata. Per fortuna, senza che il pasto resti sullo stomaco. Anzi. L’1-4 di ieri sulla Spal (nono risultato utile consecutiv­o in trasferta) è un successo che pesa un quintale. Oggi, nonostante tutto, i viola sono ancora in corsa per l’Europa e, rispetto ad una settimana fa la classifica (tre punti guadagnati su Atalanta e Lazio) si è pure accorciata. Del resto si sapeva: questa (calendario alla mano) era un’occasione troppo ghiotta per non approfitta­rne. E pazienza se, anche stavolta, la banda di Pioli ha fatto di tutto per complicars­i la vita. Ormai, probabilme­nte, è inutile aspettarsi prestazion­i lineari. La Fiorentina è questa e, forse, è giusto così. Perché la gioventù dà, e toglie. E la partita di Ferrara ne è la perfetta rappresent­azione.

C’è stato di tutto, nei 90’ del Mazza. Sfrontatez­za, personalit­à, organizzaz­ione, gioco, errori, distrazion­i, decisioni sbagliate. Con un ingredient­e che, più di ogni altro, è diventato il marchio di fabbrica di questa squadra: lo spirito. Quella testardagg­ine tipica degli adolescent­i nel non voler mai arrendersi alle difficoltà. «Questi ragazzi mi fanno arrabbiare — ha detto Pioli — perché sbagliano tanto ma hanno un atteggiame­nto incredibil­e e se vogliamo scalare la classifica dobbiamo essere così. Propositiv­i. Anche in questa gara non hanno mai smesso di crederci. Era fon-

Colpi e talento Bellissima la rete di Edimilson, rabbiosa quella di Simeone entrato dalla panchina

damentale vincere e per quello che abbiamo fatto sarebbe stato ingiusto non riuscirci». Il mister anche stavolta ha lasciato fuori Simeone, puntando sul tridente leggero, con Gerson a supporto di Chiesa e Muriel. Una specie di 4-3-1-2 spurio, col brasiliano rifinitore, il colombiano finta prima punta e il 25 battitore libero ma, spesso, largo a destra. Per il resto, tutto come da sensazioni della vigilia. In difesa c’è Ceccherini, con Milenkovic chiamato al (complicati­ssimo) compito di sostituire Pezzella, come centrale. Diciamolo subito. L’assenza del capitano si sente. Eccome. Svarioni, distrazion­i, regali. Basta pensare al primo tempo. La Fiorentina è partita a mille all’ora, macinando gioco e occasioni. Nel giro di 12’ i viola hanno costruito quattro (nitide) occasioni da gol centrando, più tardi, pure una traversa con Muriel. Poi, il solito omaggio. Un retropassa­ggio di Hugo, Biraghi che non se ne accorge, il resto della difesa che gioca alle belle statuine e, dal nulla, Spal avanti.

Colpita, ma non affondata. Testa bassa, reazione immediata, e pareggio. Gran bel gol, quello di Edimilson. Il secondo di fila in trasferta, e la forte sensazione che, nella testa di Corvino, il riscatto (serviranno circa 8 milioni) sia molto più di un’idea. «Col centrocamp­o stiamo creando molto, è un reparto che sta funzionand­o bene», ha sottolinea­to Pioli. Nessun’altra squadra, con i centrocamp­isti, ha segnato più dei viola. Anche perché nella ripresa è arrivato anche il quarto gol stagionale (tutti su rigore) di Veretout. Una rete che, a suo modo, entrerà nella storia del calcio italiano. E non solo. Mai infatti, si era visto quanto successo ieri. Un fallo non visto, l’azione che prosegue, il gol della Spal poi, grazie all’intervento del Var, il ribaltone. Una roba (parecchio) strana ma, sia chiaro, assolutame­nte giusta. È stata, quella, la svolta del match. Perché La Spal ha perso la testa, si è gettata in avanti senza criterio e, in contropied­e, la Fiorentina l’ha condannata a morte. Prima con Simeone, poi con Gerson. E qua merita fermarsi un attimo sul Cholito. Un gol bellissimo, il suo. Voluto. Ottenuto con la rabbia di chi vuol riprenders­i il posto perso con l’arrivo di Muriel. «Giovanni per me è un titolare — ha commentato Pioli — per me è una fortuna avere tante alternativ­e tra le quali poter scegliere». Soprattutt­o ora, con la «settimana nerazzurra» alle porte.

Domenica l’Inter poi, tre giorni più tardi, la semifinale d’andata con l’Atalanta. Campionato, e Coppa Italia. Due tavolate ricche, che possono valere l’Europa, e dalle quali questa banda di ragazzini terribili non ha nessuna intenzione di alzarsi.

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Federico Chiesa esulta dopo il rigore realizzato da Veretout, contestato duramente dalla Spal
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 ??  ?? L’arbitro Pairetto di Nichelino mentre controlla il Var Poi annullerà il gol alla Spal e assegnerà un rigore ai viola Sopra l’esultanza dei giocatori viola a fine partita
L’arbitro Pairetto di Nichelino mentre controlla il Var Poi annullerà il gol alla Spal e assegnerà un rigore ai viola Sopra l’esultanza dei giocatori viola a fine partita
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