E il presidente attacca Chiesa «Poco serio»
LA POLEMICA
«Chiesa possiede la dote di inventare falli di rigore, è una persona poco seria». Le parole del presidente della Spal scatenano la reazione della Fiorentina: «Un attacco assurdo».
«È più facile scindere un atomo che abolire un pregiudizio». Non è troppo citare il genio e premio Nobel Albert Einstein per leggere l’antipatica situazione in cui Chiesa è finito. O meglio, in cui l’hanno spinto. Prima Gian Piero Gasperini, allenatore dell’Atalanta, e poi Walter Mattioli, presidente della Spal.
«Chiesa possiede la dote di inventare falli di rigore, è una persona poco seria» ha tuonato rabbioso il dirigente della società ferrarese ieri a fine partita. Il gol annullato alla Spal da Pairetto, dopo lunga consultazione alla Var si è trasformato in rigore per la Fiorentina per un fallo sull’attaccante. Lo scorso settembre fu invece Gasperini ad attaccare il giocatore viola per lo stesso motivo: «È stata chiaramente una simulazione fatta da un ottimo giocatore. Chiesa ha l’abitudine di fare questi gesti e deve cominciare a pagarli invece di essere premiato». Il capo di accusa è chiaro: la presunta caducità di Federico durante le partite. Da allora, quando la Fiorentina gioca in trasferta e Federico subisce un fallo più o meno evidente, viene fischiato e offeso dai tifosi avversari. Ieri è successo a Ferrara, anche in altri episodi precedenti a quello in questione. L’etichetta di cascatore si è trasformata in una brutta abitudine del pubblico avversario. Dopo l’episodio contro l’Atalanta, la famiglia del giocatore valutò la possibilità di adire le vie legali. Stavolta, immediatamente dopo l’accusa, la società ha voluto difendere fermamente la rispettabilità del suo giocatore.
«Non accettiamo queste critiche nei confronti di un ragazzo di ventidue anni quasi imprendibile — ha replicato Giancarlo Antognoni — Se non si riesce a prenderlo e si fa fallo, è rigore. Dispiace sia successo tutto questo, ma se abbiamo il Var deve essere valutato. Però sul fatto di Federico accusato di essere un tuffatore dal presidente della Spal non va bene. Averlo definito “poco onesto” è grave, io non mi permetterei mai di accusare un giocatore avversario. Il presidente della Spal parli dei suoi» ha spiegato a Sky. Anche il presidente Mario Cognigni si è espresso sul tema. «Ritengo le dichiarazioni rilasciate dal presidente della Spal, uomo equilibrato e onesto che conosco personalmente molto bene e che probabilmente sono state dettate dalla concitazione che ha seguito gli attimi immediatamente successivi alla fine della gara, completamente inopportune e lesive della reputazione di un nostro atleta. Nessuno dovrebbe esprimere tali giudizi sui nostri calciatori ed in particolare su Federico Chiesa che è un professionista esemplare e che, per le sue caratteristiche e tipologia di gioco, nel corso delle partite subisce numerosi falli, a volte anche molto duri. Federico è un patrimonio della Fiorentina e del calcio italiano, un ragazzo serio e capace e non accettiamo che gli vengano affibbiati atteggiamenti che non fanno parte della sua persona e dei suoi comportamenti sul campo».
A fine partita Chiesa ha esultato sui social per la vittoria. Ai commenti festosi dei tifosi viola si sono sommate offese e accuse di tanti altri. Suo malgrado, adesso Federico deve giocare contro gli avversari. E contro l’antipatica etichetta dal sapore di pregiudizio che gli è stata attaccata.
Botta e risposta
Il presidente Mattioli: «Si inventa i rigori, è una persona poco seria» Cognigni: «Parole lesive, Chiesa è un patrimonio del nostro calcio»