Corriere Fiorentino

E il New York Times esalta le Final Eight del Mandela

Cremona vince una Coppa Italia thrilling, crescono gli spettatori

- Marco Massetani

L’attestato più gratifican­te e insolito è arrivato dagli Stati Uniti, patria del basketball e dei canestri-spettacolo. Le Final Eight di Coppa Italia? Più emozionant­i addirittur­a dell’All Star Game della Nba. A scriverlo è il New York Times, secondo il quale la competizio­ne cestistica che si è conclusa ieri al Mandela Forum (vittoria di Cremona su Brindisi per 83-74) ha saputo sovvertire i pronostici, offrire match incerti e tiratissim­i, recuperi mozzafiato, finali thrilling e dosi massicce di pathos e adrenalina. Niente a che vedere con la monotonia che, ad avviso del quotidiano statuniten­se, emerge dalla classica partita delle stelle d’oltreocean­o.

La pallacanes­tro italiana ringrazia e se i contenuti emozionali di questa Coppa Italia 2019 hanno convinto perfino i padri fondatori statuniten­si il merito è anche della piazza di Firenze che per quattro giorni è riuscita a garantire la migliore atmosfera per la messa in scena di questo bellissimo drama del parquet. «Come l’anno scorso, la città ha reagito bene perché conserva nel suo dna una passione straordina­ria per il basket, una passione sopita ma che riemerge sempre con forza durante le grandi kermesse», ha affermato il presidente della Lega Basket A, il senese Egidio Bianchi, nella conferenza stampa di chiusura. I numeri delle Final Eight 2019 sono stati persino migliori di quelli del 2018: +6 di spettatori (6.723 paganti per le semifinali di sabato, Mandela Forum sold out anche per la finalissim­a di ieri), +10% di incassi. Consideran­do che non vi erano squadre toscane in gara, questi dati assumono un valore ancora maggiore. «Firenze non è solo strategica per collocazio­ne geografica — ha continuato Bianchi — Abbiamo lavorato benissimo con le istituzion­i locali, questo Palasport è un impianto ideale per il nostro bacino di pubblico, valuteremo se riproporre una terza candidatur­a per la città». «Disputare una terza edizione delle Final Eight sarebbe un ulteriore onore per la città — replica l’assessore comunale allo sport Andrea Vannucci — Abbiamo assistito a sette partite bellissime, il pubblico fiorentino ha risposto con una straordina­ria partecipaz­ione, ho visto sugli spalti tantissimi giovani tesserati che costituisc­ono la base di un movimento in salute».

La pallacanes­tro accelerata e ricca di imprevisti (fuori ai quarti le favorite della vigilia: Milano, Avellino e Venezia) è stato il piatto forte di una manifestaz­ione che da giovedì a domenica ha saputo comunque proporre tematiche di grande attualità: dal workshop studenti-cestisti («il basket è un movimento all’avanguardi­a in termini di giocatori che riescono a completare gli studi», spiega orgoglioso Bianchi), al convegno sulla percezione del ruolo dell’arbitro nel calcio e nella palla a spicchi, passando per le fasi finali della Next Gen Cup, per chiudere con il progetto «Over The Limits» che da Firenze è ormai decollato in tutta Italia. Firmato dal coach gigliato Marco Calamai, il progetto è oggi operativo in 32 centri della Penisola, coinvolge ragazzi con disabilità mentale e atleti normodotat­i in una formula di basket integrato, e una dimostrazi­one si è tenuta proprio giovedì sul parquet del Mandela Forum.

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Sopra: la «torcida» di Cremona, club che ha vinto il titolo. In alto: un’azione di gioco al Mandela
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