Nel percorso archeologico con le tracce del Mugnone
Ci sono (quasi) duemila anni di storia sotto Palazzo Medici Riccardi, da un cucchiaio a forma anatomica di epoca augustea alle testimonianze «elettriche» dei vecchi tram degli anni Sessanta. E più indietro ancora: con otto metri di tracce visibili dell’antico Mugnone che prima di venire deviato verso piazza Dalmazia è sotto l’odierna via Cavour che passava. Da oggi apre un nuovo percorso museale nei sotterranei della dimora di Lorenzo il Magnifico che, ricorda il sindaco Nardella, da quando la Città Metropolitana ha investito nella valorizzazione turistica affidando la gestione a Mus.e, «in due anni ha raddoppiato il numero di visitatori». Accompagnati da citazioni di Cavalcanti, scendendo dal Cortile dei Muli, è possibile visitare lo scavo completato negli ultimi sette anni dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio. Un percorso diviso in sette epoche e in aree tematiche, tra strutture murarie, pavimenti, pozzi, scale, cisterne, utensili in vetro e bronzo, di uso chirurgico, cosmetico o per la cucina. «Abbiamo strutturato le vetrine al piano basso per tema — spiega l’archeologa della Soprintendenza Monica Salvini — dalla mensa alla cucina alla dispensa, con una sistemazione cronologica che vede in alto i reperti più recenti e in basso quelli più antichi, fino al primo secolo dopo Cristo». Del Medioevo troviamo un pentolino e un pentolone medievale mentre il maggior numero dei reperti riguarda l’epoca riccardiana, perché la famiglia Riccardi è stata l’ultima ad abitare il palazzo. «I reperti romani provengono da riempimenti — spiegano gli archeologi — ovvero strati di terreno riportato per riempire il Mugnone, quindi macerie, mentre tutti gli altri provengono da pozzi e fosse biologiche».