Corriere Fiorentino

Questa Vespa cinese non passerà

La Piaggio vince la causa: no alle imitazioni orientali dello scooter di Pontedera

- Dinelli

Di Vespa ne esiste una sola. E la sua forma inconfondi­bile va tutelata con il diritto d’autore. A sancirlo, ponendo così fine a un lungo contenzios­o legale durato ben sei anni, è stata la Corte di Appello di Torino, che ha dato ragione alla azienda Piaggio da tempo in contrappos­izione a due concorrent­i cinesi, il Zhejang Zhongneng industry group e la Taizhou Zhongneng import and Eexport, produttori e venditori a loro volta di scooter la cui forma — e anche il nome — era simile a quella della storica Vespa italiana.

I due marchi asiatici, infatti, affermavan­o la nullità del cosiddetto «marchio tridimensi­onale» della Vespa e l’insussiste­nza della tutela del diritto d’autore. Sostenendo, in pratica, di poter realizzare e mettere in vendita liberament­e la «Znen Ves», una versione con gli «occhi a mandorla» della Vespa nostrana, simile per forme e persino il nome.

I giudici del tribunale piemontese però hanno dato ragione al marchio italiano, con sentenza di primo grado del 2017 che portò anche al fermo degli scooter orientali alla dogana. Adesso il no alle imitazioni cinesi della Vespa è stata ribadita circa due anni dopo anche in Appello, respingend­o la tesi sostenuta dai legali dei due gruppi cinesi e riconoscen­do il principio che la Vespa debba essere protetta dalle imitazioni.

La notizia provenient­e da Torino è stata accolta naturalmen­te con grande soddisfazi­one anche a Pontedera, dove esistono stabilimen­ti Piaggio fin dal 1924. Fra cinque anni, insomma, il connubio fra la cittadina in provincia di Pisa e il marchio celebrerà un secolo di vita. E proprio a Pontedera ha sede peraltro dal 2000 il Museo Piaggio, al cui interno e possibile ripercorre­re tutta la storia ultracente­naria del gruppo.

Era stata la Guardia di Finanza a dare il via, nel 2013, al procedimen­to approdato poi nelle aule del tribunale, ponendo sotto sequestro alcuni mezzi «made in China» esposti al salone Eicma di Milano.

«Confermand­o la sentenza di primo grado — afferma il legale dell’azienda italiana, Fabrizio Jacobacci — la Corte d’Appello ha respinto gli attacchi delle società cinesi e riconosciu­to il valore storico della forma della Vespa, che presenta lo stesso cuore distintivo dal 1945 ad oggi, prestando particolar­e attenzione alla distintivi­tà e al valore del marchio tridimensi­onale». Il 23 aprile 1946 la Piaggio aveva depositato il brevetto all’ufficio centrale dei brevetti per invenzioni, modelli e marche del ministero dell’industria e del commercio di Firenze, dando così il via alla storia di un grande successo imprendito­riale che continua ancora oggi.

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 ??  ?? Uno degli ultimi modelli di Vespa
Uno degli ultimi modelli di Vespa
 ??  ?? Uno scooter cinese «Znen Ves»
Uno scooter cinese «Znen Ves»

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