Concorsi, Lega contro Rossi E lui: «Delirano»
«Concorsi con un solo partecipante, forse andremo in Procura». La replica: diteci dei 49 milioni
La Lega va all’attacco della sanità toscana. Dopo il caso Umbria, dove la maxinchiesta sui concorsi pubblici ha portato all’arresto dell’assessore alla Sanità Luca Barberini (tornato libero ieri su disposizione del gip) e del segretario del Pd umbro Gianpiero Bocci, il Carroccio mette nel mirino la Toscana. E fa infuriare il governatore Enrico Rossi.
«La Concorsopoli umbra, con le dimissioni della governatrice Pd Catiuscia Marini e il quadro dei nuovi indagati che coinvolge pure la sua presunta “favorita” — ha detto Susanna Ceccardi, sindaco di Cascina e candidata della Lega alle Europee del 26 maggio nella circoscrizione Centro — è uno scandalo che potrebbe a mio avviso avere strascichi in tutta l’Italia centrale, quella delle regioni rosse per intenderci. Un sistema “criminale” — ha aggiunto Ceccardi — come hanno spiegato gli inquirenti, maturato grazie alla mala gestione della sinistra che ha strangolato socialmente per decenni interi quei territori che adesso hanno tutto il diritto di chiedere “libertà”, ricambio, alternanza». Parole ancora più dure arrivano da Jacopo Alberti, consigliere regionale leghista e anche lui candidato alle Europee per l’Italia centrale. «Mi auguro che anche in Toscana, se c’è un sistema di parentopoli in sanità, emerga presto», dice il portavoce delle opposizione in Consiglio regionale, che non si ferma qui ma punta il dito su alcuni concorsi: «Qualche strana coincidenza l’abbiamo riscontrata, come concorsi interregionali con un solo partecipante. A noi è parso strano, dato che un posto a tempo indeterminato in reparto dovrebbe essere più che appetibile. Stiamo lavorando su alcuni aspetti, e se avremo gli elementi, faremo un esposto alla magistratura». A quali concorsi si riferisce Alberti? «Ci stiamo lavorando», si limita a rispondere Alberti.
La replica del governatore è altrettanto dura. «Non commento le associazioni deliranti di Ceccardi. Noi toscani abbiamo una curiosità e le saremmo grati se volesse soddisfarcela: qual è la quota parte della Lega Toscana dei 49 milioni sottratti illegalmente allo Stato che la Lega nazionale di Salvini deve restituire come stabilito da sentenze definitive?». Sull’inchiesta che riguarda la sanità umbra, Rossi ha detto che «dalla lettura dei giornali ci sono fatti che sicuramente sono deprecabili», ma «bisogna vedere davvero gli addebiti». E ancora: «Io stesso sono stato indagato per tre anni circa, con reati pesanti, anche io ho avuto delle intercettazioni che avevano un significato opposto rispetto a quelli che sono stati riportati sui giornali. Alla fine di questa indagine — ha concluso Rossi — è risultato che la sanità toscana era ben governata in generale, che i bilanci erano veritieri, e che il mio comportamento, a detta del procuratore che mi aveva indagato, era stato corretto e rigoroso».
Il governatore ha anche risposto alla mozione di sfiducia presentata contro di lui da tutto il centrodestra in Consiglio regionale — ieri idealmente firmata anche da Ceccardi— dopo la vicenda che ha portato al licenziamento della direttrice regionale della sanità toscana Monica Calamai e alla nomina di Carlo Tomassini al suo posto. «Non ho tempo da perdere, invito questi signori ad occuparsi dei problemi reali e a lasciar governare chi ha il compito di farlo», ha tagliato corto Rossi.
Tomassini proprio ieri ha presentato il suo libro «Liste di attesa in sanità. La soluzione dell’Open access». «Tomassini è un rinnovamento nella continuità» ha detto Rossi. E il ruolo di Calamai in Regione? «Presto diremo come si procederà all’intesa sugli aspetti contrattuali».
Sospetti Ceccardi: la concorsopoli umbra potrebbe avere strascichi anche in altre regioni...