Bocci: «No a quella estiva per un centro più vivibile E lo dico anche da babbo...»
Via la Ztl notturna. Una società pubblico-privata per gestire e valorizzare gli immobili del Comune. Un attacco (e uno scivolone) su Pitti Immagine. Ed il tentativo di chiudere le polemiche sul 25 Aprile. Ubaldo Bocci svela almeno due dei suoi punti di campagna elettorale, nell’intervista a «Cinquantacinque» su Canale 50 che andrà in onda domani sera alle ore 21.
Da sempre, il centrodestra (soprattutto Forza Italia) vuole cancellare quella notturna estiva. Bocci pure, , anche se ammette: «Non ne ho parlato coi partiti. Ma lo dico da padre: mi piacerebbe non aspettare le 3,30 per andare a riprendere mio figlio di notte. Il padre che sta fuori dalla Ztl, e decide che suo figlio deve rientrare a casa alle 2, dove va a prenderlo?». Sarebbe molto più semplice» non avere la Ztl fino alle 3 e così «si mette un moto un meccanismo in cui la città è più vivibile». Un tema su cui sicuramente Forza Italia sarà d’accordo.
«La prima condizione per lavorare è la sicurezza: che sia solo un problema di percezione, cambia poco». Poi, la polemica con il sindaco Nardella: «Il prefetto ha stabilito che ci sono 17 rosse. Proviamo a non farne polemica politica. Ma è comunque un indicatore che Firenze non è il paese dei balocchi dove tutto va bene. E mi piacerebbe che il sindaco lo avesse detto, senza nascondersi». La sicurezza pubblica è competenza dello Stato, non è la dimostrazione di un fallimento proprio delle forze dell’ordine? «Il sindaco è stato messo sotto tutoraggio dal prefetto: se il prefetto dice che te l’ho detto e ridetto, e ora ci sono 17 zone rosse, non può essere solo un problema del questore e del comandante dei carabinieri. C’è una negligenza da parte del sindaco» ribatte Bocci. Il giorno dopo la registrazione della trasmissione, annuncia anche: «Dobbiamo illuminare tutte le strade e tutti i quartieri, restituire la città ai fiorentini. Verrà creato l’assessore alla sicurezza e avviata l’operazione Firenze Sicura».
Gli immobili comunali
L’ex manager di Azimut non dà indicazioni sul futuro di Sant’Orsola, se non che «il Comune non può, come ha già iniziato, fare lavori di manutenzione senza sapere cosa fare». Ma anche l’ex convento inutilizzato da anni dovrebbe rientrare nel progetto di Bocci per molti immobili comunali. «Mettiamo a frutto Sant’Orsola. Non conosco i bandi andati deserti, fino a ieri facevo altro. Di spazi come Sant’Orsola ce ne sono tanti. Facciamo un piano urbanistico a volumi zero con tutti gli immobili decrepiti e non utilizzati». Con un fondo immobiliare per trasformare e valorizzare queste proprietà comunali, magari assieme ai privati? «Certo — risponde Bocci — Va fatta una società pubblico-privata, alla luce del sole, che lanci un bando europeo con una strategia complessiva».
Il 25 aprile
Dopo le polemiche sull’annuncio che giovedì prossimo non sarà in piazza per la Liberazione, Bocci spiega: «Solo un cretino può contestare il 25 aprile. Ma proprio perché c’è stato un mondo intero a combattere, il 25 aprile dovrebbe essere aggregante. Invece la manifestazione è sempre stata divisiva».
Pitti
Scivolone su Pitti: Bocci afferma che «siamo riusciti a perdere quelle che erano le esposizioni più importanti d’Italia. La moda italiana e del mondo passava da Firenze. Oggi cosa è rimasto? Due giorni in cui dal sud si sale a Firenze per poi andare a Milano. Firenze non è più il centro della moda» e cita la perdita di Pitti Donna e Pitti Filati. In studio è presente l’imprenditore Franco Baccani, che è anche nel Cda di Pitti Immagine: «I dati dimostrano che è una manifestazione di eccellenza a livello mondiale, viva, in crescente attività. Pitti Filati ce l’abbiamo, è dopo Pitti Bimbo. Pitti Donna l’abbiamo persa negli anni ‘60. Magari oggi occupiamoci di adeguare la Fortezza».
La spiegazione
Mi piacerebbe non dover aspettare le 3,30 del mattino per andare a riprendere mio figlio
Le zone rosse
Nardella è stato messo sotto tutoraggio dal prefetto. Da parte sua c’è stata negligenza