Corriere Fiorentino

Il volo, l’acqua: Leonardo secondo Ghelli

Una mostra in tre sedi: Villa Arrivabene e le bibliotech­e Pieraccion­i e Luzi

- Anna Amoroso

Era incantato dalla campagna toscana dove ha vissuto tutta la vita e nelle sue opere si respira il profondo legame con Leonardo da Vinci che ha ispirato il suo immaginari­o e il suo percorso d’artista: la mostra Leonardo da Vinci nell’arte di Giuliano Ghelli sarà aperta al pubblico dal 24 aprile fino al 19 maggio e si snoderà tra Villa Arrivabene, la biblioteca Dino Pieraccion­i e la biblioteca Mario Luzi. Il lavoro di Ghelli, frutto di una continua attività di ricerca, di studio e di una profonda connession­e con il territorio toscano e le sue tradizioni pittoriche, prende forma in una selezione di 33 opere tra acquerelli, acqueforti, acrilici su tela e una scultura che richiama i paesaggi collinari che hanno ispirato rispettiva­mente i due artisti. «Quale miglior luogo se non le bibliotech­e e Villa Arrivabene per accogliere le opere di Giuliano Ghelli legate agli studi su Leonardo da Vinci — spiega il curatore Simone Teschioni — Le sedi della mostra non sono casuali. Il corpo centrale delle opere saranno esposte a Villa Arrivabene, un luogo simbolo del Quartiere 2 mentre il resto dei suoi lavori si potranno ammirare in due bibliotech­e fuori dal centro che sono spazi perfetti per accogliere le opere di un artista profondame­nte legato a Leonardo, anche grazie all’incontro con la figura dello storico dell’arte Carlo Pedretti, a cui questa mostra vuole rendere omaggio nei 500 anni dalla scomparsa di Leonardo». Partendo da un nucleo di opere esposte in occasione della mostra In viaggio con Leonardo che si è tenuta nel 1992 al Castello Sforzesco di Milano, la mostra fiorentina a distanza di anni vuole sottolinea­re lo sviluppo del linguaggio pittorico di Ghelli che ha avuto una prolifica carriera artistica iniziata negli anni ’60 e continuata negli anni ’70 con le prime personali in Francia, in Germania, in Spagna e in Russia. Legato alla memoria, al colore e al simbolo è riuscito a creare un ponte con la tradizione e le sue radici, affascinat­o dai testi, dai disegni, dall’acqua e dagli esperiment­i sul volo che sono state ripresi nei suoi lavori più celebri. Tutte le info: archiviogh­elli.it.

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Giuliano Ghelli, «Salita liquida» (1990)

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