L’Orchestra Giovanile trasloca a Arezzo
Il cambio di residenza garantirà il finanziamento ministeriale. Ma la «testa» rimarrà a Fiesole
Arezzo corre in aiuto di Fiesole e l’Orchestra Giovanile Italiana può tirare un sospiro di sollievo: se non ci saranno altri intoppi burocratici, il ministero continuerà a finanziare le attività della prestigiosa costola operativa della Scuola di Musica di Fiesole, grazie all’intermediazione di Palazzo dei Priori. Ma l’Ogi dovrà trasferirsi in una nuova «casa», appunto ad Arezzo.
L’Orchestra Giovanile sembra salva dunque. Quando invece, solo due mesi fa, molti la davano già per spacciata. In ballo ci sono i 200 mila euro annui con cui Roma garantisce da sempre la sua sopravvivenza. L’annuncio choc del ministro Bonisoli è arrivato a Capodanno, proprio mentre l’Ogi, diretta da Daniele Gatti, si esibiva al Maggio: i rubinetti verranno chiusi. Il motivo? Il ministero non intende dare più contributi per un progetto che fa riferimento ad un codice fiscale già finanziato. Quindi Scuola di Fiesole e Ogi insieme. È a questo punto che entra in scena il comune di Arezzo, dove c’è la sede della Casa della Musica nata in collaborazione con l’istituzione fiesolana: ieri l’altro il sindaco Alessandro Ghinelli ha inviato lui la richiesta di finanziamento al ministro, dopo aver accertato, con gli uffici del ministero, che un’operazione del genere avrebbe bypassato il problema burocratico. Per farlo però, si dovrà prendere in casa l’Ogi, che quindi traslocherà, pur rimanendo sotto l’egida della Scuola.
Quella di Arezzo sarà «una specie di nostra Coverciano» spiegano da Fiesole con una metafora calcistica. Il luogo dove i giovani musicisti si formano, fanno pratica. E dove fisicamente risiederanno.
Spiega Rita Cucé, responsabile delle produzioni musicali della Fondazione Guido d’Arezzo: «La sede provvisoria sarà il Teatro Petrarca ma stiamo lavorando a quella definitiva che sarà la chiesa di Sant’Ignazio, che però prima deve essere restaurata anche sul piano acustico. È difficile dare ospitalità a 80 persone e ipotizziamo di iniziare ad agosto 2020». Avere l’Ogi tutto l’anno «senza il ministero alle spalle — prosegue — sarebbe un onere che eccede le nostre possibilità, ma confidiamo che tutto vada bene».
Lo scopo di Ghinelli è quello di promuovere il brand «Arezzo città della musica». E accogliere l’Ogi è il primo passo. «La nostra è un’operazione di salvataggio — spiega — attivando un canale di finanziamento, attraverso la Fondazione Guido d’Arezzo. Ci mettiamo risorse nostre, insieme a quelle, si spera, del ministero, e la sede. Vogliamo puntare molto forte sullo sviluppo delle attività musicali come abbiamo dimostrato attivando il triennio di conservatorio proprio con la Scuola di Fiesole». Il primo ad esporsi per il salvataggio dell’Ogi è stato Ezio Bosso, che si è candidato a guidare l’Orchestra, oltre al fronte per il suo salvataggio. Ha chiesto di dirigerla a giugno quando a Bologna si svolgerà il «campionato» delle orchestre giovanili europee a cui l’Ogi è invitata e spera che quello sia l’inizio di un percorso più strutturato. Ipotesi che né a Fiesole né ad Arezzo escludono, considerando Bosso «uno dei possibili» futuri direttori stabili.
L’urgenza più impellente era capire se confermare o meno il concerto previsto per il primo giugno a Roma alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il soprintendente Lorenzo Cinatti ha voluto scommettere sulla buona sorte: «Lo abbiamo confermato senza alcuna certezza di come sarebbe finita — dice — Ho pensato: se va bene, ok, altrimenti, alle brutte, chiudiamo in bellezza».
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Il sindaco Ghinelli È un’operazione di salvataggio, ci mettiamo risorse e una sede