Neonata non riconosciuta Il sindaco single: «Se potessi, l’adotterei io»
Lido di Camaiore, già 100 richieste. Il Tribunale dei minori: non basta la generosità
I suoi genitori naturali, entrambi con problemi economici e costretti a vivere in condizioni di disagio, non hanno modo di prendersi cura di lei. E così hanno scelto di non riconoscere la figlia nata all’ospedale Versilia di Lido di Camaiore, lasciandola in carico ai servizi sociali. Adesso ha 3 mesi, si trova in una struttura protetta e attende una famiglia che si prenda cura di lei.
La storia della neonata versiliese abbandonata è divenuta di pubblico dominio solo pochi giorni fa, suscitando da subito una enorme ondata di affetto nei confronti della piccola, tanto che — spiega il sindaco di Camaiore Alessandro Del Dotto — ci sono già circa 100 persone in tutta Italia che si sono fatte avanti per adottarla. E si parla non solo di coppie, ma anche di single. Nonostante, come noto, la legge sia tassativa su questo punto: chi è solo, non può adottare. «Io stesso — spiega Del Dotto — sarei più che disposto a fare questo passo, ma le normative vigenti non me lo consentono e credo che questo sia un paradosso: quante persone ci sono che, pur essendosi separate dal marito o dalla moglie possono poi continuare, come è giusto che sia ovviamente, a fare i genitori anche da single? E allora dico: perché non permetterlo anche a chi single lo è già in partenza? Credo che la politica dovrebbe riflettere molto attentamente su questo». «Ho deciso di manifestare e rendere noto il mio desiderio di adottare — termina il sindaco — perché, approfittando in questo caso del mio ruolo di personaggio pubblico e rappresentante delle istituzioni, si possa aprire un confronto serio e costruttivo su questo argomento così delicato e al tempo stesso importante».
Dopo le prime cure nel reparto di neonatologia, la piccola è stata trasferita a partire dallo scorso 9 aprile in una struttura protetta per ordine del giudice del tribunale di Lucca, in attesa che qualcuno possa adottarla. Il Comune di Camaiore, luogo di nascita della bimba, intanto sta fornendo il suo contributo pagando la retta dell’istituto che si è preso momentaneamente cura della bimba.
Quello della piccola, peraltro, non sarebbe un episodio isolato all’ospedale di Lido di Camaiore: la media dei bambini nati e poi non riconosciuti dai loro genitori naturali è nell’ordine di tre casi all’anno. E nel 2019 questo sarebbe già il secondo. Sulla vicenda è intervenuto ieri anche Luciano Trovato, presidente del tribunale per i minori di Firenze, il quale ha ricordato come l’amore, per quanto requisito fondamentale, da solo non basti per presentare una domanda di adozione: «Accogliere un bimbo con bisogni speciali — chiarisce il presidente del tribunale — richiede generosità, certo, ma questa deve essere accompagnata da molti altri aspetti, come ad esempio disponibilità di tempo per l’accudimento, piena consapevolezza dei bisogni speciali che dovranno essere soddisfatti e dell’impegno economico che possono richiedere, vicinanza a centri specialistici, appoggi della famiglia allargata e presenza sul territorio di associazioni relative alla specifica patologia».
«Trattandosi di fatti che rivestono un evidente interesse pubblico — aggiunge Trovato — questi requisiti devono essere verificati e convalidati dal servizio sociale: sono troppi i casi in cui i bambini sono stati oggetto di abbandoni, anche da parte di coppie ritenute inizialmente adeguate». Per quanto riguardo il caso versiliese, il presidente spiega che «sono già state avviate le selezioni delle coppie che dovrebbero portare auspicabilmente a un suo inserimento familiare in tempi brevi. Tutte le persone che intendono offrire la propria disponibilità sono invitate a rivolgersi ai servizi sociali del proprio Comune, ai centri affido della propria provincia e alle associazioni che le raccolgono sul piano nazionale».
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Del Dotto
Sono single e la legge non mi permette questo passo, è l’ora di riflettere su temi così delicati
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Trovato Accogliere una bambina con bisogni speciali richiede vari requisiti, c’è un iter specifico