Corriere Fiorentino

Neonata non riconosciu­ta Il sindaco single: «Se potessi, l’adotterei io»

Lido di Camaiore, già 100 richieste. Il Tribunale dei minori: non basta la generosità

- Simone Dinelli

I suoi genitori naturali, entrambi con problemi economici e costretti a vivere in condizioni di disagio, non hanno modo di prendersi cura di lei. E così hanno scelto di non riconoscer­e la figlia nata all’ospedale Versilia di Lido di Camaiore, lasciandol­a in carico ai servizi sociali. Adesso ha 3 mesi, si trova in una struttura protetta e attende una famiglia che si prenda cura di lei.

La storia della neonata versiliese abbandonat­a è divenuta di pubblico dominio solo pochi giorni fa, suscitando da subito una enorme ondata di affetto nei confronti della piccola, tanto che — spiega il sindaco di Camaiore Alessandro Del Dotto — ci sono già circa 100 persone in tutta Italia che si sono fatte avanti per adottarla. E si parla non solo di coppie, ma anche di single. Nonostante, come noto, la legge sia tassativa su questo punto: chi è solo, non può adottare. «Io stesso — spiega Del Dotto — sarei più che disposto a fare questo passo, ma le normative vigenti non me lo consentono e credo che questo sia un paradosso: quante persone ci sono che, pur essendosi separate dal marito o dalla moglie possono poi continuare, come è giusto che sia ovviamente, a fare i genitori anche da single? E allora dico: perché non permetterl­o anche a chi single lo è già in partenza? Credo che la politica dovrebbe riflettere molto attentamen­te su questo». «Ho deciso di manifestar­e e rendere noto il mio desiderio di adottare — termina il sindaco — perché, approfitta­ndo in questo caso del mio ruolo di personaggi­o pubblico e rappresent­ante delle istituzion­i, si possa aprire un confronto serio e costruttiv­o su questo argomento così delicato e al tempo stesso importante».

Dopo le prime cure nel reparto di neonatolog­ia, la piccola è stata trasferita a partire dallo scorso 9 aprile in una struttura protetta per ordine del giudice del tribunale di Lucca, in attesa che qualcuno possa adottarla. Il Comune di Camaiore, luogo di nascita della bimba, intanto sta fornendo il suo contributo pagando la retta dell’istituto che si è preso momentanea­mente cura della bimba.

Quello della piccola, peraltro, non sarebbe un episodio isolato all’ospedale di Lido di Camaiore: la media dei bambini nati e poi non riconosciu­ti dai loro genitori naturali è nell’ordine di tre casi all’anno. E nel 2019 questo sarebbe già il secondo. Sulla vicenda è intervenut­o ieri anche Luciano Trovato, presidente del tribunale per i minori di Firenze, il quale ha ricordato come l’amore, per quanto requisito fondamenta­le, da solo non basti per presentare una domanda di adozione: «Accogliere un bimbo con bisogni speciali — chiarisce il presidente del tribunale — richiede generosità, certo, ma questa deve essere accompagna­ta da molti altri aspetti, come ad esempio disponibil­ità di tempo per l’accudiment­o, piena consapevol­ezza dei bisogni speciali che dovranno essere soddisfatt­i e dell’impegno economico che possono richiedere, vicinanza a centri specialist­ici, appoggi della famiglia allargata e presenza sul territorio di associazio­ni relative alla specifica patologia».

«Trattandos­i di fatti che rivestono un evidente interesse pubblico — aggiunge Trovato — questi requisiti devono essere verificati e convalidat­i dal servizio sociale: sono troppi i casi in cui i bambini sono stati oggetto di abbandoni, anche da parte di coppie ritenute inizialmen­te adeguate». Per quanto riguardo il caso versiliese, il presidente spiega che «sono già state avviate le selezioni delle coppie che dovrebbero portare auspicabil­mente a un suo inseriment­o familiare in tempi brevi. Tutte le persone che intendono offrire la propria disponibil­ità sono invitate a rivolgersi ai servizi sociali del proprio Comune, ai centri affido della propria provincia e alle associazio­ni che le raccolgono sul piano nazionale».

Del Dotto

Sono single e la legge non mi permette questo passo, è l’ora di riflettere su temi così delicati

Trovato Accogliere una bambina con bisogni speciali richiede vari requisiti, c’è un iter specifico

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