Corriere Fiorentino

Leonardo, la svolta

Dal ritratto di «Ginevra», all’impresa dei «Magi» E quella voglia di stupire con le sue macchine

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mai quell’opera dando inizio alla lunga serie di commesse che non onorerà. Dipinse invece il ritratto di Ginevra de’ Benci, sul cui retro pose il motto virtutem forma decorat «la bellezza orna la virtù» dedicato alla gentildonn­a, che «ritrasse in Firenze dal naturale, la quale tanto bene finì, che non il ritratto, ma la propia Ginevra parea» e per il quale utilizzò la tecnica degli sfumati dando il colore anche con i polpastrel­li. Il quadro fu un successo, il Benci fu pienamente soddisfatt­o del risultato, e così arrivarono «due Vergini Marie», forse la Madonna Benois e la Madonna del garofano, mentre la sua notorietà cresceva.

Leonardo continuava a inseguire anche la sua passione per i meccanismi, i congegni, gli studi idraulici e ingegneris­tici, quelli anatomici che lo portavano a disseziona­re cadaveri, e sui cavalli, una vera ossessione. Il da Vinci strinse anche amicizia con un personaggi­o ambiguo, un «mago», Tommaso Masini, nato a Peretola, il borgo fuori le mura della città da cui erano origiLeona­rdo nari i Vespucci, figlio di un modesto ortolano ma così ingegnoso che si dette alla carriera di negromante e appunto mago, ma anche di meccanico e fonditore, spargendo la voce di essere in realtà il figlio illegittim­o del ricchissim­o e potente Bernardo Rucellai e dandosi il nome d’arte di Zoroastro. Forse la passione per i giochi di prestigio, forse la capacità di Zoroastro di tradurre in modellini meccanici i disegni del da Vinci, fecero sì che Leonardo e Tommaso divenisser­o inseparabi­li e sarà proprio Zoroastro che si lancerà qualche anno dopo dal monte Ceceri, nel territorio di Fiesole, con la macchina volante ideata dal da Vinci dopo un lungo e minuzioso studio del volo degli uccelli. Leonardo aveva grande fiducia nei suoi studi e nelle ali meccaniche costruite — «Piglierà il primo volo il grande uccello sopra del dosso del suo magno Cecero, empiendo l’universo di stupore, empiendo di sua fama tutte le scritture e gloria eterna al nido dove nacque» — e l’amico si prestò al tentativo ma dopo una breve planata, Zoroastro precipitò a terra con tutte le sue ali, rompendosi una gamba e il tentativo non fu mai più replicato.

Tutta Firenze ormai lo conosceva e lo apprezzava, sia come studioso, che come pittore e nell’estate del 1481 giunse un altro incarico importante, la realizzazi­one di una imponente Adorazione dei Magi, da parte dei Canonici di Sant’Agostino per l’altare maggiore della chiesa di San Donato a Scopeto, situata fuori dalla cerchia muraria. Leonardo si impegnò a completare la tavola entro 30 mesi, non aveva fretta appunto, e ideò una complessa rappresent­azione con scontri di cavalli e cavalieri, edifici in costruzion­e, una folla di volti e persone, con al centro la Vergine e il Bambino, eseguendo decine e decine di disegni preparator­i e procedendo per ripensamen­ti e tentativi. Leonardo voleva un’opera grandiosa, che lo affermasse definitiva­mente, e iniziò a lavorare sulla tavola — mentre i religiosi gli inviavano una volta un po’ di fiorini, l’altra uno staio di grano, la terza un barile di vino rosso — ma poi si bloccò, apparentem­ente senza motivo, così come senza motivo aveva interrotto un San Girolamo, oggi ai Musei Vaticani, uno dei suoi quadri più enigmatici e misteriosi. Ma Leonardo era così: prendere o lasciare.

4 Continua. Le altre puntate il 28/2 , 24-31/3

Negli anni fiorentini strinse amicizia con il mago Tommaso Masini, nato a Peretola, che si diede il nome d’arte di Zoroastro. Fu proprio lui a lanciarsi dal Monte Ceceri con la macchina volante ideata dal genio dopo un lungo studio sulle ali degli uccelli. Ma non andò così bene...

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Sul retro pose il motto «virtutem forma decorat», la bellezza orna la virtù. L’opera fu un grande successo e la famiglia di Ginevra fu a lungo legata all’attività di Leonardo a Firenze
Primo piano Il «Ritratto di Ginevra de’ Benci», conservato alla National Gallery of Art di Washington, fu realizzato da Leonardo nel 1474 Sul retro pose il motto «virtutem forma decorat», la bellezza orna la virtù. L’opera fu un grande successo e la famiglia di Ginevra fu a lungo legata all’attività di Leonardo a Firenze
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 ??  ?? Immagine dal «Codice sul volo degli uccelli» (Torino, Biblioteca Reale) e sotto dettaglio da «Adorazione dei Magi» (Uffizi)
Immagine dal «Codice sul volo degli uccelli» (Torino, Biblioteca Reale) e sotto dettaglio da «Adorazione dei Magi» (Uffizi)
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