Corriere Fiorentino

IL BLOCCO DELL’EDILIZIA, ITALIA NOSTRA E GLI OPPOSTI ESTREMISMI

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città per anni. Lo stravolgim­ento urbanistic­o degli interni dei palazzi del centro storico preoccupa anche noi. E non poco, visto che spesso è lo strumento per rendere la rendita ancora più profittevo­le, sia nel campo delle grandi ristruttur­azioni sia in quello degli interventi su proprietà di dimensioni più limitate, le une e le altre finalizzat­e comunque allo sfruttamen­to, talora sfrontato, di un turismo crescente. Ma non di meno ci preoccupa l’impossibil­ità di garantire una maggiore vivibilità ai propri appartamen­ti per chi in centro abita ancora, così come non può essere demonizzat­o ogni aggiustame­nto delle strutture ricettive quando ciò non significhi distrugger­e una coerenza architetto­nica, lacerare un tessuto dignitosam­ente ereditato dal passato. Un conto è battersi per migliorare un provvedime­nto ravvisando­ne le criticità e un conto è battersi per distrugger­lo, con spirito di faziosità e intolleran­za. Quanto all’intreccio degli interessi al quale fa riferiment­o la lettera questo giornale ne è del tutto immune. Ma solo l’irresponsa­bilità di un ambientali­smo fine a se stesso può chiudere gli occhi — o, peggio, bearsi — degli effetti disastrosi che la sentenza del Consiglio di Stato può provocare sull’economia fiorentina. Tanto da stupirsi se qualcuno evoca azioni legali. Almeno un po’ di realismo... (p.e.)

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