Ordinanza di Palazzo Vecchio: stop musica dalle 22 per il club di via Mazzetta
Via Mazzetta, l’ordinanza dopo le proteste dei residenti e le mancate risposte dei gestori
Che la convivenza con il l’associazione culturale Gaus (ma il locale è conosciuto come «club Disagio») fosse problematica, i residenti di via Mazzetta, Borgo Tegolaio e piazza San Felice non ne hanno mai fatto mistero. Ne sono una riprova le decine e decine di telefonate al 112 o al 113 per il chiasso che i clienti fanno anche all’esterno del locale, gli esposti presentati alla Procura della Repubblica e le segnalazioni alla polizia municipale.
Proprio i vigili urbani, con i loro rilievi fonometrici (4 realizzati tra il 2018 e il 2019), avevano verificato che gli spettacoli musicali organizzati dal Gaus emettevano decibel al di sopra dei limiti consentiti dalla legge. E così, alcuni giorni fa la vice sindaca Cristina Giachi ha firmato un’ordinanza che, dalle 22 alle 6, proibisce al circolo privato di via Mazzetta di tenere al suo interno concerti ed eventi che possano disturbare il sonno e la salute pubblica. Il provvedimento sarà valido fino «alla definitiva esclusione delle sorgenti sonore disturbanti — si legge nell’atto — o alla realizzazione di opere di mitigazione che garantiscano il rispetto dei limiti del rumore».
Palazzo Vecchio, che ha utilizzato lo strumento «dell’inibizione parziale dell’attività» anche con locali di Sant’Ambrogio, di Santa Croce e di via dei Benci, sarebbe arrivato a stoppare la musica del club dopo aver constatato «l’inerzia della proprietà» di fronte a questo problema, che «la violazione della normativa acustica avviene di notte» e perché è stato riscontrato «un pregiudizio sull’interesse pubblico della tutela del riposo, della quiete e della salute».
Il club, ora chiuso per le vacanze ferragostane, dunque potrà riorganizzare eventi musicali solo dopo aver insonorizzato i locali e presentato una perizia in Comune che in seguito dovrà avere il disco verde della polizia municipale. E i gestori, attraverso il proprio legale, l’avvocato Samuele Zuchini, fanno sapere che «l’associazione apporterà ulteriori correzioni tecniche rispetto a quelle già eseguite. La volontà di collaborazione è comunque massima».
L’ordinanza firmata da Giachi rappresenta una (piccola ma significativa) vittoria per i residenti di quella zona d’Oltrarno che, alcuni mesi fa, hanno organizzato perfino una raccolta firme che poi si è tradotta in una denuncia consegnata nelle mani dei carabinieri della stazione Pitti e di cui si attendono adesso gli esiti.