Esterni e incursori per divertire senza attaccanti
In campo L’idea di puntare su una squadra senza punti di riferimento offensivi come nel 2012 Pradè mette in stand by la caccia alla punta e si butta sul mercato degli incursori e degli esterni
È dalla ricerca nel passato che si trovano gli elementi più preziosi per costruire il futuro. Rocco Commisso l’ha pensato nel giorno in cui ha acquistato la Fiorentina. Ha richiamato Pradè per il mercato, uno storico capitano come Dainelli, dato il via libera per riaccogliere Badelj in campo. Prima di tutto questo aveva deciso di confermare Vincenzo Montella, l’architetto della squadra che negli ultimi anni più aveva fatto divertire.
«Ripartiamo dal 2012» ribadisce sempre Pradè quando si trova un microfono davanti. L’idea è ricostruire una Fiorentina simile, che sappia entusiasmare e alimentare il clima positivo che si respira in città. La regola vale anche, anzi, soprattutto sul calciomercato. La ricerca di un centravanti di peso è pian piano sfumata in una declinazione diversa. Certamente per scelta, ma anche per i costi di giocatori forti ma non al punto da spingere la società a fare follie.
Un esempio? Llorente: ad oggi continua a chiedere 3,5 milioni di ingaggio per tre anni. Intanto è arrivato Kevin Prince Boateng che, nelle amichevoli contro Livorno e Galatasaray, ha giocato come terminale offensivo. Ha fisico ma anche acume tattico e classe. Per certi versi può ricordare Stevan Jovetic al culmine della carriera. Nel primo anno di Montella era lui il finto centravanti che sapeva trovare soluzioni personali e scambiare il pallone con gli esterni vicini. Così ha fatto l’ex Sassuolo nelle prime uscite. Ha aperto spazi per Sottil, in gol due volte, e poi per Chiesa e Montiel. A differenza del montenegrino, c’è un elemento in più: l’esperienza. Dopo i gol al Galatasaray, Boateng ha approfittato dei festeggiamenti per coordinarsi con i compagni e dare indicazioni.
Nel gioco di equilibri per evitare pericolosi sbilanciamenti, sarà necessario intervenire sul mercato per consegnare a Montella un paio di giocatori dotati di tecnica. E di corsa. Due qualità che abbinate fanno schizzare i prezzi alle stelle. È proprio in questa ottica che la Fiorentina tiene viva l’idea clamorosa che porta a Frank Ribery ed è in questo senso che Pradè coltiva l’ambizione di acquistare Suso dal Milan. Con l’aeroplanino, in rossonero, lo spagnolo trovò la continuità che gli mancava. Non è un caso che poco prima che Vincenzino venisse esonerato, l’esterno venne convocato per la prima volta nella nazionale spagnola. Tutti e due si affidano al medesimo agente, Alessandro Lucci. Uno dei procuratori più in voga in sede di mercato, col quale Daniele Pradè ha realizzato ottimi affari come il ritorno di Badelj e in passato l’acquisto di Vecino. Il valore del cartellino di Suso supera i trenta milioni, ma la Fiorentina ha le sue carte per convincere il giocatore e poi tentare di limare il prezzo.
Un’altra idea porta a De Paul dell’Udinese, qui di milioni ne servono quaranta. L’argentino sa giocare sia sul fronte offensivo che come mezzala. Ed è in questo reparto che ci si può aspettare un altro colpo. La filosofia di gioco di Montella è evoluta. C’è una nuova tendenza ad andare in verticale. Le varie occasioni da gol che ha avuto Benassi contro il Galatasaray sono lì a testimoniarlo. Se il mercato dovesse presentare un giocatore dinamico, di corsa, e qualità allora Pradè potrebbe provare ad affondare il colpo. Per una Fiorentina che dovrà correre. Veloce e tanto.