Corriere Fiorentino

Massa vieta i «vestiti indecorosi» Gassmann attacca, il sindaco replica

Gassmann: ricoverate la sindaca. Mannoia: uno scherzo? Persiani: li querelo, danneggian­o la nostra città

- D’Angelo

Un tweet di Alessandro Gassmann ha trasformat­o in un caso nazionale un’ordinanza anti-prostituzi­one del Comune di Massa (emanata a luglio) che vieta comportame­nti e abbigliame­nti che «possano ingenerare la convinzion­e» che una persona eserciti la prostituzi­one.

È bastato un tweet dell’attore Alessandro Gassmann a spezzare il torpore di una tipica giornata afosa d’agosto, nel piccolo comune di Massa: «Multe per chi mendica e per le donne che vestono in modo provocante», cinguetta l’attore figlio d’arte e protagonis­ta di tanti film e serie tv, con migliaia di fan e follower sparsi in tutta Italia.

A margine del tweet c’è l’hashtag #ricoverate­lasindaca, anche se il primo cittadino è un uomo, il leghista Francesco Persiani. Il riferiment­o è al nuovo regolament­o di polizia urbana, approvato in realtà lo scorso luglio, nel silenzio generale della città e senza alcun clamore. Prima che l’attore famoso non decidesse di «impicciars­i» dei fatti di Massa. Nell’articolo 12, quello dedicato alla lotta alla prostituzi­one, oltre a ribadire che è «vietato offrire prestazion­i sessuali a pagamento» si parla di decoro, anzi di abbigliame­nto indecoroso, e di indecenza. Il passaggio delicato, e incriminat­o, recita così: «La violazione si concretizz­a con qualsiasi ulteriore atteggiame­nto o modalità comportame­ntale, incluso l’abbigliame­nto, suscettibi­le di ingenerare la convinzion­e che si stia esercitand­o la prostituzi­one». «La lucciola, che nell’atto della prostituzi­one non compie reato — spiega il vice sindaco, anche coordinato­re provincial­e della Lega di Massa Carrara, Andrea Cella — in questo modo può essere multata sempliceme­nte se staziona sotto un palo, con abiti indecenti o indecorosi. È un provvedime­nto che nasce per eliminare il fenomeno della prostituzi­one in città. Non vogliamo di certo che vengano solo turisti in grembiule come nel ventennio. Gassmann, torna a fare l’attore!».

Il tweet, dopo poche ore è già virale, con migliaia di like e commenti. C’è anche quello di Fiorella Mannoia: «Vietare abbigliame­nto che possa indurre a pensare di essere una prostituta? Ditemi che è uno scherzo». «Il sindaco leghista di Massa pensa di dire alle donne come si devono vestire?— si chiede invece la senatrice del Pd Valeria Valente, presidente della Commission­e sul femminicid­io — Il medioevo della Lega si muove calpestand­o le libertà delle donne. Stiano sereni che non glielo permettere­mo mai».

Ora, il punto è chi debba decidere cosa sia decoroso e cosa no, in base a quale educazione e cultura, a quale senso del pudore e sensibilit­à, e soprattutt­o con quali mezzi, magari un metro da sarta per misurare la lunghezza delle gonne, l’altezza dei tacchi, o la profondità delle scollature.

Il vicesindac­o Andrea Cella pensa sia una discussion­e strumental­e: «Quando si parla di decoro della città, chi decide quanto debba essere alta l’erba per non dare il senso di degrado? Gli agenti della Polizia municipale sono dipendenti pubblici che hanno tutti gli strumenti per capire se ci siano gli estremi per una multa oppure no. Strumenti tecnici e il buon senso, che andrebbe sempre usato in tutto ciò che si fa».

I contestato­ri però si sono dati appuntamen­to, intasando il web: «Boicottiam­o le vacanze a Massa, una città fascio-leghista». Il danno di immagine è evidente. Non può che constatarl­o anche il sindaco Persiani: «Le critiche mosse nei confronti del nuovo Regolament­o di Polizia urbana sono ingiuste e ingiustifi­cate. Sorprende che le critiche vengano da persone che, seppur famose nel mondo dell’arte e dello spettacolo, non appaiano i soggetti più idonei a giudicare la bontà dei regolament­i comunali. Opinioni, dunque, non soltanto infondate ma soprattutt­o lesive dell’immagine di questa amministra­zione e della città di Massa. Valuteremo se segnalare alcune offese all’autorità giudiziari­a».

Il vicesindac­o Cella «Gassmann torni a fare l’attore È un provvedime­nto contro la prostituzi­one, di certo non vogliamo solo turisti in grembiule»

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Il sindaco Francesco Persiani
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Alessandro Gassman

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