Corriere Fiorentino

«Il nodo Firenze manda in tilt i treni regionali»

Lettera dell’assessore Ceccarelli a Toninelli: i pendolari danneggiat­i dalle troppe frecce

- Giulio Gori

Dai pendolari sono considerat­i una piaga, al pari dei cinghiali nelle vigne o delle mosche olearie negli uliveti. Stavolta però si tratta di treni: gli Alta Velocità aumentano sempre di più e che in uno snodo come quello di Firenze costringon­o i convogli dei pendolari ad aspettare o, come si dice in gergo, a fare l’«inchino» ai treni veloci. Nei casi peggiori, persino a modificare gli orari.

Così, l’assessore toscano ai Trasporti, Vincenzo Ceccarelli, ha scritto al ministro delle Infrastrut­ture, Danilo Toninelli: «Da mesi continuo a recepire segnalazio­ni da parte di cittadini e di amministra­tori pubblici, che evidenzian­o i danni prodotti dal proliferar­e sfrenato dei servizi ad alta velocità», scrive Ceccarelli, che spiega che il problema riguarda decine di migliaia di utenti. L’assessore chiede al governo di «poter affrontare in modo costruttiv­o una riflession­e», ma minaccia anche «iniziative meno istituzion­ali se il ministero continuerà ad essere sordo rispetto alle nostre sollecitaz­ioni e le autorità competenti continuera­nno a consentire questo che ormai è lecito definire un sopruso ai danni dei più deboli».

Ceccarelli va nello specifico del problema: «Ad ogni cambio orario i servizi regionali nel nodo fiorentino si piegano alle esigenze dell’Alta Velocità. Sulla linea aretina il servizio cadenzato con orario mnemonico è stato smantellat­o, perdendo le corrispond­enze fra i vari vettori, i treni modificati nell’orario non si contano più». E cita i casi di corse cui è stato cambiato l’orario, a danno degli utenti, su linee come l’Arezzo-Firenze o la Prato-Firenze. A subire le conseguenz­e più evidenti dell’imbuto ferroviari­o sono i pendolari del Valdarno, che vedono i propri convogli deviati sulla linea lenta fuori dalla Direttissi­ma e poi devono affrontare il nodo di Rovezzano. Tra treni pendolari che devono fare l’inchino agli Alta Velocità, ce ne sono alcuni che, secondo l’orario ufficiale, devono viaggiare al massimo a 15 chilometri all’ora. «Negli anni, per rimediare ai ritardi, hanno sempliceme­nte cambiato l’orario», se la ride Maurizio Izzo, pendolare mugellano che ogni giorno fa su e giù sulla Faentina. Da Borgo San Lorenzo a Firenze San Marco Vecchio, la penultima stazione prima di Santa Maria Novella, i treni sono quasi sempre puntuali. Poi, all’ingresso della città, l’ingorgo: secondo l’orario di Trenitalia, la percorrenz­a ufficiale di quei 2,5 chilometri varia dai 5 fino a 10 minuti.

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Vincenzo Ceccarelli

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