Corriere Fiorentino

È L’ORA DEI SINDACI (ANCHE DEGLI EX)

- Di Stefano Fabbri

Tornati i senatori ai loro lidi ai quali l’imprevista convocazio­ne di due giorni fa li aveva strappati, quella di oggi e del prossimo fine settimana è solo un’apparente pausa ferragosta­na: a Roma prosegue il gioco del cerino, anche in modalità nascondino istituzion­ale; a Firenze ed in Toscana la politica lavora con un occhio alle vicende della crisi e l’altro alle elezioni regionali.

In piena attività sembra il sindaco di Firenze Dario Nardella che nel giro di 48 ore ha ripetuto più volte la propria preferenza per un governo con dentro il più possibile di forze politiche e che possa durare anche tutta la legislatur­a. Ma Nardella ha anche rilanciato, dalle pagine de Il Foglio, la sua ricetta per il voto toscano del 2020: favorire un movimento di liste civiche a sostegno della coalizione di centrosini­stra che abbia come punti di riferiment­o i sindaci, soprattutt­o quelli che alle ultime amministra­tive hanno vinto la sfida con il centrodest­ra. È molto probabile che Nardella sia stato molto colpito dalla vistosa forbice tra gli esiti del voto per le Europee, con la Lega in alto anche in Toscana, e quelli delle Comunali che invece hanno quasi ovunque consegnato la fascia tricolore ai candidati Dem. L’idea di Nardella, che andrà comunque resa compatibil­e con le regole della legge elettorale toscana, avrebbe anche il vantaggio di coinvolger­e i territori nel disegno della prossima legislatur­a regionale. Tuttavia legare la nascita delle liste civiche ai sindaci potrebbe mostrare qualche limite in consideraz­ione dei «buchi» in ampi territori: dei dieci capoluoghi toscani solo quattro (Firenze, Prato, Livorno e Lucca) sono governati dal centrosini­stra. Senza contare che anche il centrodest­ra potrebbe essere tentato dall’ipotesi «civica», facendo leva sulle città in cui è al governo non da ieri. Un ex sindaco è la stessa Susanna Ceccardi, che domenica a Massa, potrebbe essere lanciata ufficialme­nte nell’agone regionale da Matteo Salvini. Il «capitano» non sembra intenziona­to a sotterrare l’ascia di guerra. Anzi: la promessa è di qualche sorpresa in occasione delle comunicazi­oni del premier Conte al Senato il 20 agosto. Ed in questo clima potrebbe innestarsi, in Toscana, la candidatur­a della neodeputat­a europea. Senza escludere che ciò possa rappresent­are un gioco d’anticipo per poi, magari, trattare con gli alleati di centrodest­ra. Ma questo dipenderà probabilme­nte da come essi si comportera­nno con la Lega nel corso della crisi di governo.

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