Corriere Fiorentino

«Una consulta dei comitati Ma poi decide il Comune»

Faccia a faccia con la nuova giunta. Bettini: il civismo si costruisce solo con la collaboraz­ione

- Di Marzio Fatucchi

Nella giunta Nardella bis Alessia Bettini ha cambiato ufficio e deleghe, tra le quali ci sono partecipaz­ione e decoro. «Il civismo deve essere collaborat­ivo — dice — Per questo nascerà una consulta dei comitati. Ma poi decide il Comune».

Oltre alle deleghe — da ambiente e protezione civile ai lavori pubblici, mantenendo la competenza su decoro e «piccole cose» — Alessia Bettini cambierà pure ufficio, da Palazzo Vecchio a via Giotto.

Con le nuove deleghe lei è diventata l’assessore alla «protezione civica», alle buone maniere, al rispetto della città. Considerat­i anche i 14 milioni di turisti, non sarà una passeggiat­a.

«Un bell’impegno, anche se dormo meglio rispetto a quando avevo la responsabi­lità della Protezione civile. Occuparsi ogni giorno delle piccole cose è nella mia indole».

Riuscite a stare dietro alle segnalazio­ni? I fiorentini non sono facili, soprattutt­o se non ricevono risposte.

«Vero, ma è vero anche che i fiorentini partecipan­o: le tante segnalazio­ni sono un fatto positivo, dimostrano attaccamen­to, identità. Quando uno si rassegna non segnala più. Ovviamente tutti si aspettano una risposta: dobbiamo razionaliz­zare il sistema di comunicazi­one».

Cosa farete?

«C’è una piattaform­a che usiamo, si chiama Getico, dove vengono fatte le segnalazio­ni per il Global service: sono 18 mila l’anno. Ci può stare che per un paletto rotto arrivino 100 segnalazio­ni uguali. Per evitare sovrapposi­zioni e perdite di tempo occorre integrare le segnalazio­ni». Segnalazio­ni di cosa? «Buche, sul marciapied­e o sulla strada. Segnaletic­a con problemi: per esempio molti cartelli stradali sono imbrattati per la moda di mettere adesivi. Le strisce pedonali scolorite... Vogliamo dare delle risposte ai cittadini, anche lavorando con i centri commercial­i naturali per farli diventare “sentinelle del bello”. E creeremo una consulta dei comitati, di commercian­ti e di cittadini, da riunire ogni due mesi per avere un confronto, dare risposte, ma soprattutt­o far partecipar­e per comprender i problemi. Un esempio: sono stata in piazza D’Azeglio, c’era un fontanello rotto, le siepi alte da curare, gli interventi sui marciapied­i. Mettere insieme e far ragionare gli uffici tocca al Comune, far comprende la complessit­à dei lavori, seguirli e segnalare anche cosa non va e come migliorare, tocca ai cittadini, magari tramite dei referenti di zona che potrebbero essere i presidenti dei comitati».

Anche se, come ha scritto il direttore Ermini sul «Corriere Fiorentino» (ieri, ndr), talvolta i comitati sono portatori di interessi eccessivam­ente particolar­i.

«Io credo molto alla cittadinan­za attiva, dialogo con chiunque non abbia preclusion­i ideologich­e, ma alla fine è il Comune che si assume

❞ Dalle buche alle strisce scolorite, le tante segnalazio­ni sono un fatto positivo: dimostrano attaccamen­to alla città, identità Ma bisogna razionaliz­zare per rispondere a tutti

l’onere e l’onore di decidere».

Altro capitolo: le strade. Restano tanti dubbi sull’efficacia del Global service.

«Abbiamo dovuto rodare i meccanismi, ma le segnalazio­ni dei cittadini quasi sempre ricevono risposte. Ora, come ha chiesto il sindaco a me e all’assessore alla Mobilità Stefano Giorgetti, vogliamo creare un feedback migliore e fare informazio­ne capillare sui grandi cantieri».

Non è che lei rischia di diventare il «Signor Malaussène» che ha tutte le colpe?

«Sono le deleghe che mi hanno dato, e tocca a me. Informare, coinvolger­e i cittadini nella fase progettual­e, dare risposte mentre ci sono i cantieri. Prendere le segnalazio­ni dei cittadini, dare risposte. Coinvolger­emo la rete dei consiglier­i e dei quartieri».

È la navigator di Nardella. «Beh, sicurament­e parlerò con tanti cittadini. In una città come la nostra il porta a porta coi cittadini si può fare. Con il regolament­o sui Beni comuni, faremo accordi per la gestione di spazi pubblici e anche sulle piccole cose, come le fioriere di via Gioberti, di via Guiccardin­i. Una cittadinan­za attiva per il decoro: il civismo si costruisce solo con la collaboraz­ione. Finora, la risposta è stata positiva. La Fondazione Cr Firenze ci ha messo 480 mila euro per finanziare 16 progetti presentati da associazio­ni, per fare animazione territoria­le e piccole opere. Uno già partito è la riapertura di villa Ruspoli. Gli Amici della Terra, con un finanziame­nto di 30 mila euro, cureranno apertura, chiusura, potatura, iniziative di educazione ambientale. Un altro è alla Montagnola, con associazio­ne di genitori che fa cinema all’aperto: hanno allontanat­o lo spaccio. A settembre metteranno dei giochi per i bambini».

Lei è anche responsabi­le dei lavori pubblici.

«Sì, ce ne sono molti in partenza. Ma parliamo delle piccole cose: i bagni pubblici di via della Stufa che riaprirann­o, quelli che inaugurere­mo al Giardino delle Rose. Poi distribuir­emo 4 mila portacener­e per evitare le cicche a terra: ogni giorno a Firenze si fumano almeno mezzo milione di sigarette, le cicche sporcano la città, otturano i tombini, vanno a finire nei fiumi e nei mari inquinando­li. Faremo partire una campagna di multe, ma la chiave anche qui è la collaboraz­ione con i cittadini, i negozianti, i commercian­ti. Poi, certo, ci stiamo occupando anche degli ultimi cantieri dell’Opera e delle mura alla Fortezza, a settembre cominciamo il restauro del monumento all’Indiano. Ma prima di tutto vorremmo creare una cultura del rispetto, senza la quale staremo sempre a rincorrere i problemi».

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Alessia Bettini
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 ??  ?? Alessia Bettini nel suo ufficio in Palazzo Vecchio. Sopra, la Montagnola: uno degli esperiment­i estivi di partecipaz­ione dei cittadini
Alessia Bettini nel suo ufficio in Palazzo Vecchio. Sopra, la Montagnola: uno degli esperiment­i estivi di partecipaz­ione dei cittadini

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