«Una consulta dei comitati Ma poi decide il Comune»
Faccia a faccia con la nuova giunta. Bettini: il civismo si costruisce solo con la collaborazione
Nella giunta Nardella bis Alessia Bettini ha cambiato ufficio e deleghe, tra le quali ci sono partecipazione e decoro. «Il civismo deve essere collaborativo — dice — Per questo nascerà una consulta dei comitati. Ma poi decide il Comune».
Oltre alle deleghe — da ambiente e protezione civile ai lavori pubblici, mantenendo la competenza su decoro e «piccole cose» — Alessia Bettini cambierà pure ufficio, da Palazzo Vecchio a via Giotto.
Con le nuove deleghe lei è diventata l’assessore alla «protezione civica», alle buone maniere, al rispetto della città. Considerati anche i 14 milioni di turisti, non sarà una passeggiata.
«Un bell’impegno, anche se dormo meglio rispetto a quando avevo la responsabilità della Protezione civile. Occuparsi ogni giorno delle piccole cose è nella mia indole».
Riuscite a stare dietro alle segnalazioni? I fiorentini non sono facili, soprattutto se non ricevono risposte.
«Vero, ma è vero anche che i fiorentini partecipano: le tante segnalazioni sono un fatto positivo, dimostrano attaccamento, identità. Quando uno si rassegna non segnala più. Ovviamente tutti si aspettano una risposta: dobbiamo razionalizzare il sistema di comunicazione».
Cosa farete?
«C’è una piattaforma che usiamo, si chiama Getico, dove vengono fatte le segnalazioni per il Global service: sono 18 mila l’anno. Ci può stare che per un paletto rotto arrivino 100 segnalazioni uguali. Per evitare sovrapposizioni e perdite di tempo occorre integrare le segnalazioni». Segnalazioni di cosa? «Buche, sul marciapiede o sulla strada. Segnaletica con problemi: per esempio molti cartelli stradali sono imbrattati per la moda di mettere adesivi. Le strisce pedonali scolorite... Vogliamo dare delle risposte ai cittadini, anche lavorando con i centri commerciali naturali per farli diventare “sentinelle del bello”. E creeremo una consulta dei comitati, di commercianti e di cittadini, da riunire ogni due mesi per avere un confronto, dare risposte, ma soprattutto far partecipare per comprender i problemi. Un esempio: sono stata in piazza D’Azeglio, c’era un fontanello rotto, le siepi alte da curare, gli interventi sui marciapiedi. Mettere insieme e far ragionare gli uffici tocca al Comune, far comprende la complessità dei lavori, seguirli e segnalare anche cosa non va e come migliorare, tocca ai cittadini, magari tramite dei referenti di zona che potrebbero essere i presidenti dei comitati».
Anche se, come ha scritto il direttore Ermini sul «Corriere Fiorentino» (ieri, ndr), talvolta i comitati sono portatori di interessi eccessivamente particolari.
«Io credo molto alla cittadinanza attiva, dialogo con chiunque non abbia preclusioni ideologiche, ma alla fine è il Comune che si assume
❞ Dalle buche alle strisce scolorite, le tante segnalazioni sono un fatto positivo: dimostrano attaccamento alla città, identità Ma bisogna razionalizzare per rispondere a tutti
l’onere e l’onore di decidere».
Altro capitolo: le strade. Restano tanti dubbi sull’efficacia del Global service.
«Abbiamo dovuto rodare i meccanismi, ma le segnalazioni dei cittadini quasi sempre ricevono risposte. Ora, come ha chiesto il sindaco a me e all’assessore alla Mobilità Stefano Giorgetti, vogliamo creare un feedback migliore e fare informazione capillare sui grandi cantieri».
Non è che lei rischia di diventare il «Signor Malaussène» che ha tutte le colpe?
«Sono le deleghe che mi hanno dato, e tocca a me. Informare, coinvolgere i cittadini nella fase progettuale, dare risposte mentre ci sono i cantieri. Prendere le segnalazioni dei cittadini, dare risposte. Coinvolgeremo la rete dei consiglieri e dei quartieri».
È la navigator di Nardella. «Beh, sicuramente parlerò con tanti cittadini. In una città come la nostra il porta a porta coi cittadini si può fare. Con il regolamento sui Beni comuni, faremo accordi per la gestione di spazi pubblici e anche sulle piccole cose, come le fioriere di via Gioberti, di via Guiccardini. Una cittadinanza attiva per il decoro: il civismo si costruisce solo con la collaborazione. Finora, la risposta è stata positiva. La Fondazione Cr Firenze ci ha messo 480 mila euro per finanziare 16 progetti presentati da associazioni, per fare animazione territoriale e piccole opere. Uno già partito è la riapertura di villa Ruspoli. Gli Amici della Terra, con un finanziamento di 30 mila euro, cureranno apertura, chiusura, potatura, iniziative di educazione ambientale. Un altro è alla Montagnola, con associazione di genitori che fa cinema all’aperto: hanno allontanato lo spaccio. A settembre metteranno dei giochi per i bambini».
Lei è anche responsabile dei lavori pubblici.
«Sì, ce ne sono molti in partenza. Ma parliamo delle piccole cose: i bagni pubblici di via della Stufa che riapriranno, quelli che inaugureremo al Giardino delle Rose. Poi distribuiremo 4 mila portacenere per evitare le cicche a terra: ogni giorno a Firenze si fumano almeno mezzo milione di sigarette, le cicche sporcano la città, otturano i tombini, vanno a finire nei fiumi e nei mari inquinandoli. Faremo partire una campagna di multe, ma la chiave anche qui è la collaborazione con i cittadini, i negozianti, i commercianti. Poi, certo, ci stiamo occupando anche degli ultimi cantieri dell’Opera e delle mura alla Fortezza, a settembre cominciamo il restauro del monumento all’Indiano. Ma prima di tutto vorremmo creare una cultura del rispetto, senza la quale staremo sempre a rincorrere i problemi».