Corriere Fiorentino

Ciak si gira: una storia di amore e di pugni

Tra Firenze e la Lucchesia il nuovo film di Alessandro Baccini. Al cinema nel 2020

- Francesca Del Boca

Ciak si gira. Al Tribunale di Firenze e poi via, la macchina da presa si sposta verso Careggi e l’Isolotto, prima di fare tappa nel cuore della città ovvero in piazza della Signoria.

E il capoluogo sarà solo il primo set: la troupe proseguirà poi tra Borgo San Lorenzo e la Lucchesia, dalle storiche mura del centro alla Torretta di Porcari. Perché è proprio quest’ultima cittadina la casa natale di Alessandro Baccini, classe 1985, giovane attore (dopo l’esordio nel 2007 nella commedia di Leonardo Pieraccion­i Una moglie bellissima) e soprattutt­o regista e principale interprete del suo secondo film The Last Fighter, le cui riprese hanno appena preso il via. «Sarà ancora una volta una storia drammatica con tanta azione — racconta Baccini dal set dentro al Tribunale— sulla scia dei grandi classici del genere: amo e mi ispiro a modelli come Rocky e Million Dollar Baby di Clint Eastwood. Infatti il combattime­nto, come nel precedente Una ragione per combattere del 2014, è al centro dell’intero svolgiment­o».

Delle sue più grandi passioni, le arti marziali e il cinema, ha voluto fare una cifra stilistica. Amore e lotta, sentimenti e sofferenza. Il protagonis­ta è diviso in due tra l’esercizio della legge e i combattime­nti sul ring: di giorno avvocato di fama, di notte pugile tra le più malfamate bische clandestin­e. Fino a che non verrà scoperto dalla fidanzata, all’oscuro di questa doppia vita. «Che ha però un fine nobile: aiutare, con l’incasso delle bische, i bambini iraniani vittime della fame. Mark, il personaggi­o centrale, in fondo è un uomo che sacrifica la propria vita per un ideale importante come un debole in difficoltà. E se nel primo lungometra­ggio era l’amore per la fidanzata a muovere l’azione del protagonis­ta, adesso è un obiettivo più grande». Dettato dalle ragioni del cuore. Più personali che mai. «A ispirare tutto ciò è stata la nascita di mia figlia Aurora sei anni fa, la cosa più bella che mi sia mai successa. Non a caso la protagonis­ta femminile si chiama così, e lei stessa reciterà una piccola parte».

In attesa del 2020 quando The Last Fighter (grazie alla produzione di Domenico Costanzo con Aurora Cinema Produzioni) uscirà nelle sale. Prima italiane, poi, chissà, oltre. Come già accaduto a Una ragione per combattere. Già ora il regista sta trattando con distribuzi­oni estere. Ma senza mai dimenticar­e le radici toscane, dalla co-protagonis­ta (l’attrice e modella fiorentina Shari Fontani) all’intera troupe di profession­isti. E gli scorci di Firenze e Lucca che si fondono.

La doppia vita di Mark Di giorno fa l’avvocato, la notte sale sul ring per aiutare con gli incassi i bimbi iraniani

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Work in progress per il film «The last Fighter»
Sul set Work in progress per il film «The last Fighter»

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