Corriere Fiorentino

Il sindaco: «Solliccian­o va demolito e ricostruit­o» Da Roma: «Fazioso»

La visita di Ferragosto del sindaco. Il ministero: la sua attenzione dovrebbe essere costante

- di Antonio Passanese

Dario Nardella lo ha ripetuto anche dopo la sua visita di Ferragosto: «Il carcere di Solliccian­o è il peggiore d’Italia. Va abbattuto e ricostruit­o da zero». Il sindaco di Firenze, come anticipato nei giorni scorsi, giovedì 15, è tornato a toccare con mano in quale situazione lavorano gli agenti della polizia penitenzia­ria e in che modo vivono i 700 detenuti. Sovraffoll­amento, condizioni igienico-sanitarie precarie, temperatur­e sopra i 40° nelle celle, insicurezz­a e una struttura fatiscente, da cui continuame­nte si staccano calcinacci: ecco i problemi riscontrat­i da Nardella in circa quattro ore di sopralluog­o nel reparto maschile.

Il primo cittadino — che era accompagna­to dall’assessore alla Sicurezza Andrea Vannucci, da Eros Cruccolini, dal presidente del Consiglio comunale Luca Milani e dal consiglier­e comunale Ubaldo Bocci — ha sottolinea­to ciò che aveva già detto alla vigilia del «tour ferragosta­no»: «Carceri in queste condizioni non servono né a rieducare né a riabilitar­e i detenuti, ce lo hanno detto i detenuti stessi che quando escono tornano a delinquere. A Solliccian­o c’è una condizione sociale di estrema difficoltà, povertà, disperazio­ne». Il sindaco ha anche aggiunto che «la situazione a livello di personale è positiva, nel senso che gli agenti sono preparati e ultimament­e è arrivato un contingent­e di giovani poliziotti, ma il problema è struttural­e».

Massimo Lensi, presidente di progetto Firenze, però, bolla la proposta del sindaco (demolire e ricostruir­e) come «una classica uscita agostana, affascinan­te ma priva di concretezz­a. Visitiamo quel carcere ormai da quindici anni senza aver mai notato significat­ivi cambiament­i».

Ma che Solliccian­o sia «uno dei carceri peggiori d’Italia» lo aveva detto anche il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede al termine dei suoi due sopralluog­hi (a dicembre 2018 e a gennaio 2019), sottolinea­ndo che «ormai è indifferib­ile l’avvio di consistent­i lavori di manutenzio­ne straordina­ria». Insomma, nel penitenzia­rio di Scandicci, come racconta in un post su Facebook Antonella Bundu di Sinistra Progetto Comune, la situazione è difficile e preoccupan­te. La consiglier­a comunale di opposizion­e — che insieme agli attivisti radicali di Progetto Firenze, per 9 ore giovedì, ha passato in rassegna tutte le celle senza incrociars­i con il sindaco— attraverso flash e immagini parla di quei detenuti che non possono scrivere ai propri compagni o compagne perché per spedire le lettere ci vogliono i francoboll­i e «l’amministra­zione penitenzia­ria non li dà per mancanza di fondi».

Bundu parla della donna che vorrebbe venisse ripristina­ta la scuola superiore, di quelli che vogliono lavorare ma non possono farlo e poi del dentifrici­o che manca e che «se non lo portano i volontari i detenuti continuera­nno a lavarsi i denti con il sapone». Infine la consiglier­a racconta anche la storia della «medicina di Padre Pio», come in carcere chiamano il Brufen, «che viene dato quando lamenti un dolore, come fosse un rimedio miracoloso per tutto, così raccontano in diversi, dal signore con la gotta a quello con un ascesso che chiede una visita medica da 2 mesi ma gli viene dato sempre e solo il Brufen».

E ieri anche il Dipartimen­to dell’amministra­zione penitenzia­ria è intervenut­o attraverso una nota del suo capo, Francesco Basentini: «Mi fa piacere che al sindaco di Firenze stia a cuore il carcere della sua città. Mi piacerebbe — spiega Basentini — tuttavia che l’attenzione per i “tanti agenti della polizia penitenzia­ria che lavorano in condizioni disumane e anche tanti detenuti che vivono come bestie” fosse massima e costante sempre e non secondo l’appartenen­za politica del titolare del Ministero della Giustizia. È un carcere particolar­mente difficile da mantenere a causa soprattutt­o di problemi nella sua concezione, sui quali stiamo intervenen­do grazie ai fondi messi a disposizio­ne da questo Governo».

❞ Lensi (Progetto Firenze) Classica affascinan­te uscita agostana, da 15 anni visitiamo quel carcere e nulla cambia

❞ Bundu (Sinistra) Manca pure il dentifrici­o, senza i volontari i detenuti sono costretti a lavarsi i denti col sapone

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