Nuova tramvia, già code e disagi ai primi cantieri
Via ai saggi archeologici per la linea che andrà a Bagno a Ripoli
Firenze è ancora mezza vuota ma ieri tanti automobilisti sono rimasti bloccati in coda per i cantieri preliminari della linea 3.2 della tramvia sui viali. La riduzione della carreggiata per i «saggi archeologici» ha provocato forti disagi tra piazzale Donatello e piazza Beccaria.
Niente scoperte alla Howard Carter, con la tomba di Tutankhamon, per ora, dal sottosuolo di piazza Beccaria. Né mura di Arnolfo o antiche ghiacciaie. Ma giusto i binari dismessi della vecchia rete del tram. Un aspetto che fa sorridere, dato che queste due settimane di indagini preliminari fino ad un metro e mezzo sottoterra servono proprio alla soprintendenza per valutare l’esistenza di ritrovamenti archeologici su quello che sarà il nuovo tracciato tramviario, verso Bagno a Ripoli. Un’opera che non inizierà prima del dicembre del 2020.
Eppure, se il buongiorno si vede dal mattino, a Firenze si prospettano almeno tre anni di grosse difficoltà sul versante del traffico privato. Sì, perché ieri — a causa dei saggi archeologici — i restringimenti di carreggiata in viale Gramsci hanno comportato lunghe code, peraltro in un periodo con le scuole ancora chiuse ed il contro-esodo vacanziero atteso solo nel weekend. Con la linea 3.2 — i Sirio viaggeranno sulla direttrice tra la Fortezza, viale Lavagnini, piazza della Libertà, viale Matteotti, piazzale Donatello e viale Gramsci: l’arteria principale dei viali di circonvallazione — le corsie di carreggiata si ridurranno da tre a due.
Ieri l’antipasto: gli scavi — che contemporaneamente sono realizzati pure su lungarno Pecori Giraldi, mentre poi si sposteranno in viale Matteotti — hanno infatti tolto una corsia di marcia in direzione di viale Giovine Italia, a partire dall’intersezione tra via Leopardi e viale Gramsci, ed addirittura due in prossimità di piazza Beccaria. Risultato: dall’incrocio con via Pellico, 650 metri di fila. Alle 11,30, orario non «di punta», le auto incolonnate impiegavano circa 16 minuti a superare l’impasse, nonostante i vigili: una velocità media di 2,4 km/h. E tutto durerà, secondo crono-programma, fino alle 12 del 23 agosto. L’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti mantiene però il sangue freddo: « Lunedì e martedì ( oggi, ndr) sono i giorni peggiori, a causa del saggio trasversale e diurno di piazza Beccaria, che ci consente di tenere aperta un’unica corsia, con il conseguente effetto imbuto: le prossime indagini saranno invece notturne e con sempre due corsie libere».
Ansia, allora, almeno per i futuri, veri e propri cantieri della tramvia — che secondo Giorgetti «non toccheranno alberi e non prevedranno né pali né sottopasso Beccaria», abolendo quindi l’idea della pedonalizzazione della piazza — diretta a Gavinana? «Quando avremo il progetto esecutivo, interverremo con importanti modifiche sulla viabilità parallela. Gli uffici stanno studiando, ad esempio, la possibilità di invertire il senso di via Lorenzo il Magnifico, già con la variante per il centro». Le lavorazioni sui viali saranno «a tratti»: «Ma un tratto, benché finito, resta un cantiere fino alla messa in esercizio dei convogli. È questo il difficile: sottrarre spazi alla viabilità, senza i tram in funzione. Guardate adesso via di Novoli, rispetto al periodo dei cantieri…».
C’è comunque ottimismo: «Abbiamo esperienza e faremo meglio di quando abbiamo completato progetti già iniziati».
L’assessore Giorgetti Da domani lavori meno impattanti Possiamo già escludere il sottopasso in piazza Beccaria Quando partiranno i veri cantieri ci saranno modifiche importanti alla viabilità Stiamo già studiando l’inversione di via Lorenzo il Magnifico