Corriere Fiorentino

Consiglier­i comunali a colpi di chat

Le spese per entrare in Palazzo Vecchio: campagne low cost per tutti. O quasi

- Bonciani

I social media e wathsapp hanno rivoluzion­ato la comunicazi­one e le campagne elettorali, così ben nove consiglier­i comunali a Firenze sono stati eletti spendendo meno di 1.000 euro e c’è chi si è accontenta­to di meno di 400 euro. Ma il sindaco Dario Nardella e il suo rivale del centrodest­ra, Enrico Bocci, hanno speso 150.000 euro ciascuno, seguiti dal consiglier­e di Fi, Mario Razzanelli c0n 38.000 euro.

Si va dai 150.00 euro di Ubaldo Bocci e Dario Nardella ai 400 di Luca Tani e Alessandra Innocenti. Ai tempi della Rete e dei social network entrare in Consiglio comunale non è solo una questione di quanto si spende e le rendiconta­zioni delle spese elettorali di consiglier­i e assessori (molti erano candidati in appoggio al sindaco Nardella) dimostrano che l’«investimen­to» medio è contenuto. E così nove consiglier­i hanno speso meno di 1.000 euro.

In testa ci sono il sindaco in carica Dario Nardella, con 151.832 euro e il candidato del centro destra, Ubaldo Bocci con 150.223. Tutti gli altri sono staccatiss­imi. Ben diversa però la situazione dei due esponenti politici: Bocci ha avuto contributi per 3.300 euro, Nardella, come risulta dal modulo visibile sulla rete civica del Comune, contributi elettorali per 183.500 euro oltre a 145.900 euro di «contributi indiretti tramite prestazion­e di servizi da soggetti terzi». Tra gli altri candidati sindaco, Antonella Bundu ha speso 11.203 euro, interament­e coperti da Prc, Sinistra Italiana e Firenze Città Aperta, Roberto De Blasi (M5S) 9.849 euro con contributi per circa 6mila euro.

Oltre la soglia dei 10.000 euro, tra i candidati entrati nel Salone de’ Dugento c’è solo Mario Razzanelli, Forza Italia, con 38.014 euro; appena sotto ci sono Jacopo Cellai, altro azzurro, con 9.403 euro, e Nicola Armentano (Pd) con 8.132 euro, mentre Marco Del Panta (Lista Nardella) ha speso 7.425 euro e Alessandro Draghi (Fdi) 5.578. La maggior parte degli eletti ha speso molto meno, in ordine alfabetico dai 1.464 euro di Bendetta Albanese (Pd), ai 400 di Luca Tani (Lega), passando per i 1.842 euro del leghista Federico Bussolin, i 2.995 euro dell’ex assessore Massimo Fratini, i 3.857 di Dmitrij Palagi (Sinistra Progetto Comune) fino ai tanti sotto i mille euro con Alessandra Innocenti che ha speso meno di tutti, 388 euro, due in meno di Renzo Pampaloni, anche lui dem (Letizia Perini, come spiega lei stessa, ha zero spese perché il committent­e responsabi­le è lo stesso di Cosimo Guccione, ed in realtà ha speso circa 800 euro). Tra gli assessori Federico Gianassi ha speso 19.543 euro, Guccione 4.202, Sara Funaro 4.844, Cecilia Del Re, 9.153, Alessia Bettini 1.800, Andrea Vannucci 2.347, Alessandro Martini 950

Ormai si usa tantissimo WhatsApp, che è gratis al contrario delle lettere da inviare agli elettori che costavano e non poco, e i social. Ma resistono volantini e «santini» mentre sono quasi scomparsi i manifesti e c’è chi punta sugli aperitivi: la campagna elettorale del terzo millennio si fa così. E se Enrico Conti ha speso 49 euro per l’acquisto di un dominio e 108 per sponsorizz­azione su Facebook, Michele Monaco su Fb ha investito 369 dei 557 euro totali spesi e Antonio Montelatic­i 427 euro per un sito. Tanti altri hanno scelto volantini, pieghevoli, santini, ma Barbara Felleca ha puntato su aperitivo (250 euro) e pranzo (200) per i sostenitor­i e Maria Federica Giuliani sulla pubblicità in radio (842 euro, la metà del totale).

Al risparmio

Per Bundu zero costi: tutto pagato dai partiti Innocenti (Pd) eletta con soli 388 euro

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Il nuovo Consiglio comunale di Firenze si è insediato il 21 giugno scorso
La prima seduta Il nuovo Consiglio comunale di Firenze si è insediato il 21 giugno scorso

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