Big Mac e Caccavallo sbancano Siena La Carrarese vola
La Carrarese domina in trasferta. L’ex apre, poi Caccavallo raddoppia
Un gol per festeggiare i 40 anni compiuti venerdì. Ma senza esultare, né poterlo condividerlo con i propri tifosi. Per decisione propria in un caso, della Prefettura di Siena nell’altro. Massimo Maccarone avrebbe preferito ben altro contesto per godersi appieno l’ennesimo punto alto di una carriera immune ai limiti, pure d’età.
Perché ha segnato contro la squadra — il Siena — che per sei mesi nel 2005 e dal 2007 al 2010 è stata anche la sua, in quello stadio, il Franchi, dove per le sue reti la gente esultava e non si disperava come ieri, scena consumata al 14’ del primo tempo e poi ripetuta con altro interprete (Caccavallo) al 10’ del secondo di una partita in cui la Carrarese si è imposta 2-0 (a 22 anni di distanza dall’ultima volta), allontanando venti di crisi che stavano cominciando a spirare con crescente intensità dopo un avvio a rilento. Troppo, per chi contemplava le zone alte di classifica ritrovandosi però in quelle basse. Una domenica di gioia a metà per i marmiferi. Che esula dalla scelta di Maccarone di trattenersi negli istanti successivi all’1-0, per rispetto del passato alla Robur. Al Franchi, infatti, i tifosi della Carrarese non c’erano. Fosse stato per loro, sarebbero arrivati in centinaia a Siena. Ma in settimana la Prefettura di Siena aveva disposto la chiusura del settore ospiti ed il divieto di vendita dei biglietti ai residenti della provincia di Massa Carrara in seguito agli scontri tra un gruppo di tifosi apuani e quelli dell’Alessandria avvenuti la domenica precedente all’esterno dello stadio dei Marmi. Silvio Baldini alla vigilia aveva parlato di «ingiustizia». E così in città c’è chi si è ritrovato nei bar per assistere ad un match che può rappresentare la svolta per la Carrarese. «Qui ho sempre preso bastonate, stavolta gioisco io», ha esordito il tecnico nel post-gara.
Per il Siena, invece, una giornata da dimenticare nonostante un primo tempo di buon livello. Il Franchi si conferma un tabù: terza sconfitta su tre in casa, compresa la Coppa Italia. Tanto basta per rendere la panchina di Del Canto, se non traballante, meno salda.