«I profughi!»: la signora chiama la Guardia Costiera Ma è solo un’esercitazione
La telefonata alla Guardia Costiera, ma era un’esercitazione del Meeting Antirazzista di Cecina
Eccola l’invasione! Certo, l’hanno presa larga per essere arrivati fin qui, a Vada, ma son loro: sui gommoni, con i giubbotti di salvataggio, proprio come in tv. Deve aver pensato più o meno questo l’atterrita signora che, nel pomeriggio di domenica, ha composto il 1530, il numero per le emergenze in mare, denunciando lo sbarco di profughi sulle coste toscane. Dall’altro capo del telefono qualcuno deve aver silenziosamente alzato gli occhi al cielo prima di spiegare che no, nessuno sbarco in atto, ma che, a ben vedere, nemmeno ci era andata troppo lontana. Infatti quelli sui gommoni, una ventina di persone su oltre 200 che si erano proposte, erano volontari che partecipavano al Meeting Internazionale Antirazzista che si esercitavano per salvare vite in mare, nel canale di Sicilia o nella Sar libica, addestrati dagli equipaggi di Mediterranea e di Mare Jonio. «Certo fa sorridere che qualcuno pensi che ci possano essere sbarchi a Vada — commentano dall’organizzazione — e ovviamente il personale della Guardia Costiera era stato informato, ma è il segno di quanto questa retorica abbia fatto presa nel Paese». Il meeting, alla 25esima edizione, ha richiamato, nel corso dei quattro giorni, oltre 5 mila persone: l’esercitazione di Mediterranea ha portato al parco della Cecinella oltre 300 persone da tutta Italia. «Queste persone vogliono vincere la grande sfida del Paese — dice il presidente di Arci Toscana, Gianluca Mengozzi — quella di offrire alla comunità gli strumenti per nutrire gli anticorpi contro i discorsi d’odio e le pulsioni razziste, l’urgenza di un impegno concreto e fattivo per contrastare il razzismo con una cultura dell’accoglienza, della solidarietà e dell’umanità. E il meeting è diventato — conclude — un appuntamento centrale nell’agenda di tutte le persone che lavorano, si dedicano o semplicemente si interessano a questi temi».
L’allarme domenica pomeriggio: al largo una ventina di persone sui gommoni