Corriere Fiorentino

CON IL PATRON

- di Antonio Montanaro

Ècominciat­a nel peggiore dei modi la settimana di Fiorentina-Juventus, la partita delle partite per Firenze, quest’anno animata anche dalla super sfida tra i numeri 7 più famosi al mondo (Ribery e Ronaldo). E le questioni tattiche o sportive non c’entrano. Le offese alle vittime dell’Heysel durante la festa della curva Fiesole — una vergognosa abitudine per un manipolo di teste vuote che già negli anni scorsi tappezzaro­no di adesivi con il -39 la zona del Campo di Marte e nel dicembre 2018, nelle ore precedenti alla partita con i bianconeri, imbrattaro­no un muretto nei pressi del Franchi con una scritta contro Gaetano Scirea e i morti nella strage dello stadio di Bruxelles — sono da condannare senza se e senza ma. La Fiorentina di Commisso lo ha fatto immediatam­ente, da tutte le componenti del tifo organizzat­o viola invece non è arrivata alcuna presa di distanza ufficiale. Per quel cambio di cultura sportiva chiesto a gran voce da mister Rocco durante il forum con il Corriere Fiorentino c’è bisogno di coraggio. E di gesti che facciano sentire ancora più minoranza (fino a isolarlo) quel gruppetto di pseudo tifosi che continuame­nte — anche con i cori razzisti anti napoletani puniti con 10.000 euro di multa dopo la prima giornata di campionato — infangano l’immagine di Firenze e della Fiorentina. Sia nella partita al Franchi con il Napoli sia nella trasferta a Genova, Commisso è sceso sul terreno di gioco per salutare i tifosi viola e quelli avversari. Un gesto inconsueto per il calcio italiano. Magari il presidente della Fiorentina vorrà ripeterlo anche sabato prossimo con la Juventus. Sarebbe un fortissimo segnale di rottura, ancora più di tante parole e appelli, che spesso cadono nel vuoto. Perché non basta costruire stadi nuovi, il vero obiettivo è riempirli di uomini, donne e bambini che assistano a uno spettacolo sportivo, tifando sì per la propria squadra ma con rispetto anche verso chi ha la maglietta (e la bandiera) di un altro colore.

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