Olimpiadi 2032, l’idea di Nardella «Firenze candidata con Bologna»
Il sindaco: «Mettiamo insieme il meglio della Toscana e dell’Emilia». Merola: «Bella idea»
Firenze-Bologna nel 2032: il sindaco di Firenze e della Città Metropolitana, Dario Nardella, ha lanciato l’idea del Giochi olimpici nelle due regioni tra 12 anni o poco più. «Bisogna guardare a quel che ha fatto Milano con l’Expo», ha spiegato e l’idea è condivisa dai due presidenti di Regione, Rossi e Bonaccini, e dal sindaco di Bologna Virginio Merola.
Tokyo 2020, Parigi 2024, Los Angeles 2028. E poi? Firenze-Bologna nel 2032. Dario Nardella lancia la suggestione «Giochi olimpici in Italia» durante la conferenza a Palazzo Medici Riccardi sull’impatto economico dell’autodromo del Mugello: «I grandi eventi servono da detonatori, se non ci si pongono grandi obiettivi non può crearsi il contorno». L’Olimpiade, quindi, come punto di partenza per costruire un domino virtuoso, seguendo un esempio già noto: «Bisogna guardare a quel che ha fatto Milano con l’Expo, una città che è diventata la terza in Italia per numero di turisti, dopo Roma e Venezia, e adesso aspetta i Giochi invernali nel 2026».
Certo non si può dire che Firenze abbia qualcosa da invidiare alla Madonnina, in quanto a fascino per i visitatori. Per questo il sindaco indica la strada della valorizzazione tracciata da Beppe Sala a Milano. «Un errore», invece, la decisione di Virginia Raggi di rinunciare alla corsa per le Olimpiadi estive del 2024: «Roma ha perso una grande occasione».
Il vantaggio di una candidatura congiunta tra Firenze e Bologna, secondo il sindaco, starebbe anche nei collegamenti già esistenti tra le due città metropolitane, le cui aree di pertinenza sono confinanti: «L’asse Firenze-Bologna rappresenta il cuore di un sistema dell’Italia centrosettentrionale che mette insieme il meglio della Toscana e dell’Emilia per infrastrutture, ricettività, capacità organizzativa e visibilità internazionale».
Infrastrutture che potrebbero essere rinforzate già nell’immediato futuro, in occasione dell’anniversario dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, che sarà celebrato nel 2021 con la città di Ravenna, come di consueto. «Colleghiamo le terre di Dante», ha detto Nardella, «risparmiamo pure sull’evento, ma lasciamo qualcosa di tangibile per i cittadini. Ne parlerò con i ministri Franceschini e De Micheli». Lo spirito del riutilizzo potrebbe anche piacere al Cio, il comitato olimpico internazionale, che nelle ultime assegnazioni ha dettato la nuova linea per evitare gli sprechi che spesso si imputano alla realizzazione dei Giochi. Le famose «cattedrali nel deserto», che restano inutilizzate dopo la fine delle manifestazioni. Anche così Sala e Zaia si sono guadagnati Milano-Cortina 2026. Per adesso, sono solo fanta-olimpiadi. Una possibilità che dà l’idea di come Nardella voglia vedere crescere Firenze in un contesto internazionale che vada oltre il solito turismo.
E a Bologna che ne pensano? «Ne abbiamo parlato, è una bella idea», ha fatto sapere il primo cittadino Virginio Merola. In Emilia il passo felpato è obbligatorio: avrebbero voluto ospitare le Universiadi di quest’estate e invece se le è aggiudicate Napoli. Merola ha poi aggiunto un tassello importante, l’opinione dei due governatori: «Anche Presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini e quello della Toscana Enrico Rossi condividono l’idea». D’altra parte sono le regioni a mettere i soldi. E i mandati di Merola e Nardella scadranno rispettivamente nel 2021 e nel 2024.
Quella che porterebbe a vedere due Olimpiadi italiane nel giro di 6 anni è una strada ancora lunga e sicuramente parecchio tortuosa. Anche perché non è detto che i Giochi tornino in Europa già nel 2032, come ha ammesso lo stesso Nardella. Oltre alla possibilità che si faccia avanti l’Australia, già l’Indonesia aveva annunciato la propria candidatura dopo aver ospitato i Giochi asiatici nel 2018. Il sindaco di Firenze intanto ha aperto la porta: «Mi auguro che questa idea possa crescere nel tempo».
❞ Palazzo Vecchio I grandi eventi servono da detonatori, se non ci si pongono grandi obiettivi non può crearsi l’indotto