Corriere Fiorentino

Il Mugello raddoppia L’indotto del circuito ora vale 129 milioni

- R.Co.

Il circuito del Mugello è raddoppiat­o. La pista è sempre la stessa, ma la ricaduta economica sulla regione per l’anno 2017 è stata di 129,1 milioni di euro: il doppio rispetto alla rilevazion­e di 5 anni prima (tra i 63 e i 66 milioni). È il risultato dell’analisi svolta, e presentata a Palazzo Medici Riccardi, dal Centro Studi Turistici con Irpet, l’istituto per la programmaz­ione dell’economia toscana. Con l’indotto crescono anche i posti di lavoro: 1.130 contro i 414 del biennio 2011/12, un aumento necessario di fronte all’oltre mezzo milione di visitatori arrivati all’autodromo nel 2017 tra turisti e addetti ai lavori. La gara del Motomondia­le resta ovviamente il fiore all’occhiello del Mugello, ma da sola non basterebbe: sulle sue spalle si reggono altri 87 eventi organizzat­i, di cui 24 non motoristic­i, per un totale di 301 giorni in cui il circuito è impegnato. Tra due anni l’accordo con il campionato mondiale di motociclis­mo andrà rinnovato, ma intanto il direttore Paolo Poli pensa in grande: «Nel 2024 scade il contratto dell’autodromo di Monza con la Formula 1. La nostra struttura e più all’avanguardi­a, chissà che non possa fare concorrenz­a». Prima però bisogna pensare ai cambiament­i a portata di mano, come fa il sindaco di Scarperia e San Piero a Sieve, Federico Ignesti, che ha anche la delega al turismo per l’Unione Montana dei comuni del Mugello: «Siamo il trait d’union tra la città metropolit­ana di Firenze e quella di Bologna, dobbiamo sfruttare questa unicità per facilitare gli spostament­i, cominciand­o dalla sistemazio­ne di qualche svincolo autostrada­le». È il sindaco del capoluogo Nardella scherza: «Se miglioriam­o troppo i collegamen­ti però poi nessuno pernotta più al Mugello e vengono tutti a Firenze». Dei quasi 130 milioni del giro d’affari dell’autodromo, infatti, 78 ricadono direttamen­te sui comuni del territorio del circuito, mentre 32 milioni nell’area metropolit­ana fiorentina. Il Pil generato incide sul totale per il 2,78 % sull’area. E il direttore di Irpet Stefano Casini Benvenuti riflette: «L’economia non è solo grandi numeri. La somma di tante nicchie felici può generare sviluppo. È la nostra strada».

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