I lavoratori contro i vertici di Firenze Parcheggi: «Ci spiano con le telecamere»
Cgil, Cisl e Uil annunciano «la sospensione delle relazioni sindacali» e minacciano lo sciopero
«Spiati» dalle telecamere presenti in tutti i parcheggi. Gli impianti messi per la sicurezza, potrebbero servire anche per controllare come lavorano i dipendenti, fino a procedere a sanzioni disciplinari. È questa la richiesta che si sono visti arrivare i rappresentanti sindacali di Firenze Parcheggi, partecipata dal Comune, e che è stata respinta al mittente con la minaccia di sciopero, se l’azienda volesse andare avanti in questo senso. L’azienda sminuisce: è solo una proposta, ancora non realizzata, per «migliorare la qualità del servizio». E le azioni disciplinari sarebbero solo «in caso di esposti da parte dei clienti».
L’uso delle telecamere per verificare l’attività dei dipendenti è vietato, dallo Statuto dei lavoratori. Si può derogare, una novità introdotta dal Jobs act, solo se c’è una intesa preventiva con le Rsu. Ed è questo quello che ha presentato
L’azienda
«La nostra idea è di migliorare il servizio e di usare le immagini in caso di esposti»
come obbiettivo la dirigenza di Firenze parcheggi ai rappresentanti sindacali.
A dare la notizia sono Filt Cgil, Fit Cisl e UilTrasporti che, come prima iniziativa di protesta, hanno comunicato «la sospensione delle relazioni sindacali con la società Firenze Parcheggi». Il motivo è la «pretesa di quest’ultima di utilizzare i dati rilevati dai sistemi di videosorveglianza aziendali per finalità disciplinari» sui dipendenti. I sindacati assicurano che erano «disponibili ad un confronto con l’azienda» ma non intendono «consentire che le informazioni raccolte con tali sistemi di controllo possano essere utilizzate per finalità disciplinari». Da qui l'invito: o Firenze Parcheggi cambia posizione, evitando di «imporre unilateralmente “accordi” contrari alla legge» oppure i sindacati «non esiteranno a ricorrere in tutte le sedi più opportune in difesa dei diritti dei lavoratori» fino allo sciopero «a sostegno e difesa del diritto inviolabile a privacy, riservatezza e dignità sul luogo di lavoro.
Carlo Bevilacqua, Ad di Firenze Parcheggi, getta acqua sul fuoco: «Noi — spiega — abbiamo intrapreso un colloquio con i sindacati, in osservanza dello Statuto dei lavoratori modificato dal jobs act, che, consente l’uso dei sistemi di sorveglianza a fini organizzativi ed aziendali. Lo vogliamo usare per migliorare la qualità del servizio e coprire le lacune di formazione nel rapporto e dialogo con i nostri clienti. L’interpretazione dei sindacati è andata oltre la nostra proposta». Ma non avete mai parlato quindi di sanzioni disciplinari? «Soltanto se — risponde Bevilacqua — a seguito di un esposto da parte di un cliente, ci venisse detto che un dipendente ha mancato di rispetto, chiameremo il dipendente, il rappresentante sindacale, ascolteremo assieme la registrazione e verificheremo se ci sono le condizioni se passare ad una sanzione disciplinare».