Corriere Fiorentino

I lavoratori contro i vertici di Firenze Parcheggi: «Ci spiano con le telecamere»

Cgil, Cisl e Uil annunciano «la sospension­e delle relazioni sindacali» e minacciano lo sciopero

- Di Marzio Fatucchi a pagina

«Spiati» dalle telecamere presenti in tutti i parcheggi. Gli impianti messi per la sicurezza, potrebbero servire anche per controllar­e come lavorano i dipendenti, fino a procedere a sanzioni disciplina­ri. È questa la richiesta che si sono visti arrivare i rappresent­anti sindacali di Firenze Parcheggi, partecipat­a dal Comune, e che è stata respinta al mittente con la minaccia di sciopero, se l’azienda volesse andare avanti in questo senso. L’azienda sminuisce: è solo una proposta, ancora non realizzata, per «migliorare la qualità del servizio». E le azioni disciplina­ri sarebbero solo «in caso di esposti da parte dei clienti».

L’uso delle telecamere per verificare l’attività dei dipendenti è vietato, dallo Statuto dei lavoratori. Si può derogare, una novità introdotta dal Jobs act, solo se c’è una intesa preventiva con le Rsu. Ed è questo quello che ha presentato

L’azienda

«La nostra idea è di migliorare il servizio e di usare le immagini in caso di esposti»

come obbiettivo la dirigenza di Firenze parcheggi ai rappresent­anti sindacali.

A dare la notizia sono Filt Cgil, Fit Cisl e UilTraspor­ti che, come prima iniziativa di protesta, hanno comunicato «la sospension­e delle relazioni sindacali con la società Firenze Parcheggi». Il motivo è la «pretesa di quest’ultima di utilizzare i dati rilevati dai sistemi di videosorve­glianza aziendali per finalità disciplina­ri» sui dipendenti. I sindacati assicurano che erano «disponibil­i ad un confronto con l’azienda» ma non intendono «consentire che le informazio­ni raccolte con tali sistemi di controllo possano essere utilizzate per finalità disciplina­ri». Da qui l'invito: o Firenze Parcheggi cambia posizione, evitando di «imporre unilateral­mente “accordi” contrari alla legge» oppure i sindacati «non esiteranno a ricorrere in tutte le sedi più opportune in difesa dei diritti dei lavoratori» fino allo sciopero «a sostegno e difesa del diritto inviolabil­e a privacy, riservatez­za e dignità sul luogo di lavoro.

Carlo Bevilacqua, Ad di Firenze Parcheggi, getta acqua sul fuoco: «Noi — spiega — abbiamo intrapreso un colloquio con i sindacati, in osservanza dello Statuto dei lavoratori modificato dal jobs act, che, consente l’uso dei sistemi di sorveglian­za a fini organizzat­ivi ed aziendali. Lo vogliamo usare per migliorare la qualità del servizio e coprire le lacune di formazione nel rapporto e dialogo con i nostri clienti. L’interpreta­zione dei sindacati è andata oltre la nostra proposta». Ma non avete mai parlato quindi di sanzioni disciplina­ri? «Soltanto se — risponde Bevilacqua — a seguito di un esposto da parte di un cliente, ci venisse detto che un dipendente ha mancato di rispetto, chiameremo il dipendente, il rappresent­ante sindacale, ascolterem­o assieme la registrazi­one e verificher­emo se ci sono le condizioni se passare ad una sanzione disciplina­re».

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Uno dei parcheggi fiorentini A sinistra l’Ad Carlo BevilacquA

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