A Bergamo senza centravanti Come con la Juve
Atalanta-Fiorentina Montella domani riproporrà la stessa formazione anti Juventus In attacco Chiesa-Ribery, Vlahovic in panchina. Pedro oggi gioca con la Primavera
Squadra che (non) vince, ma convince, non si cambia. Potremmo metterla così. Del resto, quella contro la Juventus, è stata forse la miglior esibizione della Fiorentina in questo avvio di stagione. Per equilibrio, interpretazione, capacità di stare dentro la partita per 90’, forza dell’avversario. Magari i viola non hanno divertito come all’esordio col Napoli, ma rispetto a quel 3-4, contro Ronaldo e soci, la banda Montella ha dimostrato di poter tenere in mano in gioco, senza però perdere in solidità.
Un aspetto, quello della fase difensiva, che aveva preoccupato parecchio anche nella trasferta col Genoa. Da lì, è nata la svolta, e il passaggio alla difesa a tre. Domani quindi, salvo sorprese, si ripartirà da lì. Stesso modulo (un 3-5-2 capace di trasformarsi in 3-41-2 o 5-3-2) e stessi uomini. In tutti i reparti. Una conferma totale che, nel Montella bis, sarebbe una prima volta assoluta. Dal giorno del suo ritorno a Firenze infatti, l’aeroplanino non ha mai schierato la stessa formazione per due partite di fila. Dieci gare, e dieci undici diversi. Domani no. Avanti nel segno della continuità, attacco compreso.
Né vero, né falso nove, ma tandem «piuma» con Ribery al fianco di Chiesa. Ancora panchina, per intendersi, sia per Vlahovic che per Boateng. I due verranno comodi a gara in corso e, per rivederne almeno uno dei in campo dall’inizio, bisognerà probabilmente aspettare la sfida di mercoledì sera quando, nel primo turno infrasettimanale del campionato, al Franchi si presenterà la Sampdoria. Per Pedro invece, come già emerso nella giornata di giovedì, servirà ancora un po’ di pazienza. Il brasiliano è in ritardo di condizione e, per permettergli di mettere minuti nelle gambe, oggi giocherà (contro l’Inter) con la Primavera di Emiliano Bigica. Sta bene, sia chiaro, e ha superato gli acciacchi muscolari, ma ha bisogno di giocare per avvicinarsi al livello dei compagni. Con lui, anche Montiel. Continuità, si diceva. Vale per le scelte e, ci si augura, anche per la prestazione.
Perché quello di domani al Tardini (a Bergamo, il restyling dello stadio, è già realtà) è forse il primo incrocio pericoloso di questo 2019/2020. «Non voglio rivedere una prova come quella di Genova», ha detto nei giorni scorsi Commisso. Ovvio insomma, che ci si aspetti una conferma dei progressi visti con la Juve e, magari, la prima vittoria del campionato. È vero, siamo soltanto all’inizio, ma la classifica va sistemata. Il prima possibile. Certo, l’Atalanta non è il più semplice degli avversari. Anzi. E la legnata rimediata martedì a Zagabria (4-0 all’esordio in Champions) non farà altro che aumentare la rabbia degli uomini di Gasperini. Un tecnico che, nell’ambiente viola, non gode di particolare simpatie. Chiedere a Chiesa per credere. Federico ha una voglia matta di sbloccarsi, e farlo contro il suo grande accusatore gli darebbe ancora più gusto. Tante, le sfide nella sfida.
Come non pensare, per esempio, a Gomez e Ribery. Classe, esperienza e personalità al servizio della squadra. Son loro, i registi offensivi dei due allenatori. E poi c’è Ilicic. Uno che da ex, un anno fa, fece letteralmente a pezzi la Fiorentina. Soprattutto nelle due semifinali di coppa Italia. Fu, quel doppio confronto, la pietra tombale sulla stagione viola. Fine delle ambizioni, e via alla caduta libera. Domani, l’occasione per prendersi una (parziale) rivincita. Una partita, mille motivazioni. Montella parte, alla ricerca della continuità, e di quella vittoria che manca da tanto, troppo tempo.